Secondo Confartigianato imprese Grosseto, nonostante gli ecobonus e il superbonus 110% del Governo l’edilizia maremmana è ancora ferma al palo e l’indotto rappresentato dalle centinaia di imprese dell’artigianato subisce pesanti cali di fatturato.
"La provincia di Grosseto – afferma il segretario di Confartigianato, Mauro Ciani – conta 2121 imprese: 2118 sono medie e piccole imprese; le aziende artigiane sono 1621, gli addetti al settore sono 5219. Numeri importanti che dimostrano il valore di questo comparto per la nostra terra. Se a livello nazionale tra l’estate e l’autunno 2020 il settore è tornato a crescere, a Grosseto i risultati sono stati meno brillanti e le imprese artigiane stanno pagando un prezzo forse maggiore di altri".
L’analisi di Ciani parte dalle aspettative che si erano create con l’introduzione da parte del Governo dei bonus per l’efficentamento energetico e anche per la ristrutturazione di parte degli edifici. Occasioni che potevano essere importanti per una città come la nostra, caratterizzata da edifici che, costruiti prevalentemente negli anni Settanta, cominciano a essere vetusti e per tale ragione bisognosi di importanti interventi manutentivi. Il fatto che per tali interventi si potesse contare anche su un sostegno economico da parte dello Stato in termini di detrazione o di cessione del credito d’imposta, aveva fatto pensare a un boom di richieste di intervento. Boom che invece, secondo Confartigianato, non c’è stato a causa della complessità dei meccanismi burocratici che i cittadini devono seguire per accedere a questi aiuti, pur significativi. Questa mancata ’esplosione’ di lavori edili che si sarebbero portati dietro tanti lavori artigiani (dall’impiantistica alla falegnameria) sta provocando un forte calo di fatturato soprattutto nelle imprese artigiane di più piccole dimensioni.
"Il nodo – commenta Ciani – rimane la farraginosa burocrazia e le sue storture che pesano come macigni. Lo smart working ha sommato ritardi su ritardi; gli uffici della pubblica amministrazione non sono in grado di dare risposte immediate creando un percorso ad ’imbuto’ e annullando la virtuosità dei bonus. Altra questione è la difficoltà di ottenere liquidità dalle banche per le piccole e medie imprese. Ciò impedisce l’acquisizione di commesse a favore dei più grandi. Come Confartigianato non intendiamo arrenderci e stiamo chiedendo agli istituti di credito locali una maggiore flessibilità. Contemporaneamente chiediamo sia ufficializzata la proroga, più volte richiesta, dei bonus anche per gli anni futuri. C’è bisogno di credere nel valore dell’artigianato locale" .