MARIA VITTORIA GAVIANO
Cronaca

Bottega d’Arte Nardini, il paradiso di cornici e stampe. Viaggio nei mestieri di una volta

Il figlio Alessandro prosegue l’attività iniziata dal padre Maurizio nel 1975 e negli ultimi anni si sta concentrando sulla pittura

Alessandro Nardini prosegue con orgoglio l’attività del padre Maurizio

Alessandro Nardini prosegue con orgoglio l’attività del padre Maurizio

Grosseto, 14 gennaio 2024 – I mestieri di una volta resistono ancora? Qual’è la loro vita adesso? Anni fa, Grosseto aveva dei punti di riferimento grazie all’arte degli artigiani. Ora invece, sono pochi e per pochi. Di quei tanti piccoli scrigni di passione e tradizione, qualcuno è ancora aperto e ha tanto da raccontare. Nel nostro centro storico c’è un negozio, in via Cavour che l’arte la conosce molto bene. Un negozio di cornici artigianali, specchiere,vari tipi di stampe e dipinti. Quel posto dove si respira tradizione,territorialità e passione per il proprio lavoro. Questo è la Bottega d’Arte Nardini. Mentre fuori tutto cambia, la bottega è solida e radicata a quello che il suo fondatore, Maurizio Nardini, scomparso nel 2020, ha lasciato. Non cambia nemmeno il profumo, quel meraviglioso profumo di cera, colla e tempere, rimasto identico negli anni. Ad aprire oggi, tutti i giorni la porta del negozio, è il figlio di Maurizio, Alessandro.

Alessandro, ci racconti la storia della bottega.

"La bottega familiare nasce nel 1975. Quasi cinquant’anni fa, aperta da mio padre Maurizio Naldini. Questa bottega racchiude la passione per la pittura che Maurizio aveva e l’arte artigiana del fabbricante di cornici, che mi ha tramandato. Il negozio è nato in via Montanara. Ricordo con piacere la manifestazione d’arte che veniva organizzata a Grosseto, la ‘Primavera Maremmana’. Era una grande festa popolare dove pittori, professionisti e dilettanti mostravano le loro opere".

Quando è subentrato lei?

"Sono subentrato a fine anni Novanta. Ho appreso da mio padre l’arte. Sia nel fabbricare le cornici che nella pittura. Da qualche tempo però ho lasciato le cornici e mi sto dedicando alla pittura. Dipingo da 15 anni ed ora lavoro con una galleria di Trento. Mi soddisfa e gratifica molto.

Che significato ha per lei la bottega?

"Per me non è solo il negozio di cornici e stampe, ma anche un luogo dove sono nate delle amicizie che porto ancora con me".

Che tipo di cornici facevate?

"Erano cornici invecchiate con una specifica tecnica e con sfoglie argentate e dorate".

Qual’è il processo artigiano?

"Tagliavamo delle sagome di cornici grezze che le ditte ci fornivano in stecche da tre metri, poi veniva passato il ‘bolo’, un colloide e una missione ad acqua. Successivamente le foglie d’oro. Dopo subentrava la mano artistica dell’artigiano. Servivano due giorni di lavoro".

Che tipo di cliente veniva?

"Persone sensibili e che tengono alla propria casa. Casa intesa come luogo dell’anima, non una scatola dove mangiare e dormire. E per le cornici c’è ancora richiesta. Anche di cornici barocche. E c’è chi fa un mix, pitture minimali con cornici classiche. Ora le richiestwe sono cambiate in base agli arredi, più moderni e con colori diversi. Fino agli anni Novanta la richiesta era più tradizionale e classifica, come per le stampe. Il color noce è passato di moda.Ora c’è richiesta anche di cornici più minimali. Ne abbiamo fatte di tutti i colori. Possono cambiare le mode, ma le case avranno sempre delle pareti e con esse le cornici appese".

Una cornice a cui è più legato?

"Si chiama Salvador Rosa, mio padre la prendeva sempre. Si prestava a tante lavorazioni".

Qual è il futuro della bottega?

"Per ora si possono acquistare stampe e pitture. Sono contento della mia scelta, indirizzata verso la mia passione della pittura. Fra qualche anno, il locale troverà un nuovo proprietario". Un posto che Alessandro, prima o poi lascerà. Per ora rimane tutto li, con qualche cornice in meno, ma con quel grande amore per la pittura. Chi passeggia nelle vie del centro, ha ancora una grande opportunità. Conoscere un mestiere,quello del corniciaio, quasi dimenticato e la possibilità di vedere Grosseto ritratta dagli occhi di chi l’ha tanto amatae continua ad amarla.