"Non è il più tempo della spiegazione, ma delle soluzioni". Con questa espressione forte, accolorata, il segretario provinciale del Pd, Giacomo Termine, lancia una mobilitazione in difesa della sanità pubblica e dà il via alla campagna di ascolto dei cittadini sui territori con il coinvolgimento di tutti i suoi militanti. "Del resto – ha proseguito Termine – siamo il partito più radicato in Maremma, a noi il compito di stare vicino alla gente con incontri, assemblee pubbliche e anche banchetti in piazza con cui sulla sanità vogliamo sentire la gente, territorio per territorio. La mobilitazione parte praticamente da oggi e il suo obiettivo è quello di dare vita a un report, con la gente e per la gente, che poi entro il 31 gennaio consegneremo al governatore Giani, all’assessore Bezzini e al nostro segretario regionale Fossi. Abbiamo attivato anche una mail in cui i cittadini possono segnalare disservizi alla mail: [email protected].".
Poi Termine spiega il motivo di questa mobilitazione. "Le problematiche sono tante e complesse – dice Termine –. Alla base di tutte vi è la carenza di risorse finanziarie e di personale sanitario. Nonostante la presenza di professionisti di enorme qualità non può reggere un sistema sanitario nazionale senza risorse. Ci sono chiare responsabilità del governo, ma ci sono anche scelte organizzative sulle quali chiediamo un maggior impegno alla Regione". Poi Termine si fa portavoce delle necessità avanzate da tanti cittadini. "Non accettiamo, soprattutto in un territorio con una popolazione anziana e infrastrutturalmente fragile, che per fare visite specialistiche si debba fare un’ora e mezzo di macchina e che la sanità abbia sempre meno risorse. Non accettiamo che i cittadini rinuncino o posticipino le cure per motivi economici, che la tutela della cronicità debba avere una differenziazione in base ai territori, tenendo conto che gli accentramenti organizzativi non abbiano portato il livello di servizi di prossimità richiesti sui territori, che i tempi per le selezioni ed il reclutamento del personale siano biblici e che l’attuale assetto normativo preveda i criteri di finanziamento solo sulla base del numero dei cittadini e svuota i primariati dentro i nostri ospedali".