Ampliata la storica falesia di Capo d’Uomo, meta turistica degli arrampicatori di tutto il mondo. Gli amanti della scalata frequentano l’Argentario come meta turistica ormai dagli anni ’60-’70, anche se la falesia vera e propria è stata chiodata tra il 1985 e il 1986. Meta ogni anno di centinaia di scalatori, alle 18 linee originarie il chiodatore toscano Lorenzo Masala ne ha aggiunte altre 10, di cui 3 saranno completate a breve. A darne notizia il sito specializzato Montagna.tv, a cui Carmela Malomo, scalatrice e amministratrice della piattaforma Climbing Spot Factory, ha spiegato che "le nuove vie si sviluppano a sinistra di quelle storiche, con una lunghezza tra 19 e 38 metri". Capo d’Uomo ha così, adesso, il 40% di nuove vie. "Lorenzo ha portato avanti negli ultimi anni un grande lavoro su due fronti – spiega Malomo –: aprire questi nuovi itinerari e richiodare quelli già esistenti. Questo ha reso la falesia più interessante anche per arrampicatori di livello medio-alto, dato che mentre i tiri storici erano quasi tutti di difficoltà tra il 5c e il 6c+, quelli nuovi raggiungono il grado di 8a. Queste linee corrono su pareti verticali o leggermente aggettanti, e sono chiodate generosamente in ottica di arrampicata sportiva. Anche per la loro valutazione il chiodatore si è attenuto ai criteri seguiti per le linee preesistenti, sicché gli habitué del posto non dovrebbero trovare incongruenze tra i gradi dei vecchi tiri e quelli dei nuovi".
Oltre che nei periodi caldi, le scalate possono avvenire anche durante l’inverno dato che, grazie all’esposizione a est/sud est, questa falesia è esposta al sole per tutta la mattina ed è dunque adatta alla scalata nella stagione fredda, almeno fino al primo pomeriggio.
Andrea Capitani