Il caro benzina diventa un incentivo per prendere i mezzi pubblici, che secondo qualcuno andrebbero però migliorati. Ma c’è anche chi vede il bicchiere mezzo pieno tra chi si reca ai distributori della città per fare il pieno di carburante. In molti riempiono il serbatoio forse con il timore che i prezzi possano aumentare ancora. Altri, invece, preferiscono utilizzare l’auto solo per lo stretto necessario, preferendo andare a piedi o in bici. O in treno. Come nel caso di Gualtiero Rosini, che sui treni in realtà ci lavora. "Faccio un appello a viaggiare di più con questi mezzi – puntualizza –. Trenitalia ad esempio sta abbassando i prezzi per incentivare i consumatori a prendere il treno anziché l’auto. Io faccio tratte lunghe fino a Reggio Calabria e noto che ci sono tante persone che affollano i mezzi pubblici, che sono presi con maggior ragione in questo periodo. Io quando ci sono i rincari vado a fare benzina dove costa meno, alla lunga ci si fa caso. Però il caro benzina non influenza il mio chilometraggio. Il Governo secondo me dovrebbe trovare risorse da altre fonti, ma è aumentato tutto. Ci può stare che il Governo debba trovare un giusto compromesso, ma può trovare le risorse riguardando le spese superflue. Si torna al famoso reddito di cittadinanza, che è una cosa sbagliata a mio avviso". Anche per Paolo Stefanini i trasporti pubblici sono una soluzione. "Cerco di usare meno la macchina – dice – anche se devo prenderla per lavoro. Ma quando posso uso il treno. I trasporti pubblici sono sempre da sviluppare, potrebbero funzionare meglio. Non vedo il motivo di abbassare e rialzare le accise. Vorrei sapere se è davvero così oppure se c’è una speculazione da parte delle società che vendono carburante. Io comunque guardo i prezzi e vado dove costa meno". E poi c’è chi va in bici, come Giovanni Tafuro. "Il caro benzina ci influenza parecchio e spesso quindi vado in bici – racconta –. E magari è un metodo anche per dimagrire. Poi non necessariamente vado a cercare il distributore meno caro, ma vado a quello più vicino a casa. Non vado a vedere gli altri prezzi, la scelta è abbastanza casuale". "Tendiamo a fare benzina dove costa meno – sottolinea poi Paola Zanoni – cercando vicino casa o lavoro. Il mio compagno invece non ci guarda, ma limita l’uso della macchina e va a piedi. C’è tanta differenza di prezzo anche tra self service e servito. Sono contraria alle accise, poi si va a fare la spesa al supermercato ed è tutto aumentato perché ci rimettono tutti, compresi gli autotrasportatori, e i prodotti costano il doppio. Io vengo da Milano, dove usavo sempre i mezzi. Qua invece la macchina è una necessità, perché i mezzi pubblici non sono così comodi e sviluppati".
Andrea Capitani