GROSSETO
Non solo un’inchiesta su maltrattamenti fino ad abusi sessuali, ma una parallela anche su dodici morte sospette, nella stesa casa di cura di Latera nel Viterbese, dove nei giorni scorsi si sono accesi i riflettori della cronaca per l’arresto di tre dei sei operatori indagati per maltrattamenti. Tra i tre, che sono rinchiusi in carcere, c’è anche il pitiglianese Carmine Battiloro, 23 anni, che prestava servizio in quella casa di riposo per anziani. Con lui dietro le sbarre anche Marinela Ciasar , 52 anni di Marta e Mirkp Tosi, 36 anni, che nel filone di indagine dei maltrattamenti ha la posizione più grave: cioè colui che è accusato anche di violenza sessuale su una ospite. Ciò che lega le due inchieste, a parte la stessa casa di cura al centro delle indagini dei carabinieri, anche chi le fatta iniziare. Una ex operatrice che insieme ad altre due colleghe hanno iniziato a raccontare i presunti orrori - ricordiamo che al momento si tratta di accuse della procura, pur se suffragate da intercettazioni ambientali – compiuti nei confronti di ventuno anziani della Rsa, dei quali nel frattempo, sette sono deceduti. Ospiti lasciati senza cibo e acqua. In alcuni casi legati al letto e offesi. E anche minacciati di morte. Nell’altro filone di inchiesta, il pm Flavio Serracchiani ha avviato accertamenti su dodici persone morte "per disidratazione e denutrizione". Secondo il racconto della ex operatrice che con le sue dichiarazioni ha dato il via alle indagini, gli anziani andavano a letto "affamati". In alcuni casi lasciati in condizioni igienico sanitarie devastanti. "Il tutto – ha dichiarato la donna ai carabinieri che stanno conducendo le indagini – per metterli a letto il prima possibile e non doversene occupare". In un caso per un 95enne fu necessario il ricovero in ospedale, da cui fu dimesso con la diagnosi di "disidratazione e malnutrizione". Poco dopo il rientro nella casa di riposo, il 95enne morì.
cri.ru.