SABINO ZUPPA
Cronaca

Il polpo sceglie l’anfora come “casa”. Il progetto funziona

Pesca consentita, ma sempre meno esemplari. Ecco che nasce l’idea “La Casa dei Polpi”, dalla mente del pescatore Paolo Fanciulli di Talamone. E Giovanni Storti ne è diventato il padrino

Talamone (Grosseto), 20 gennaio 2025 – Arrivano i primi “inquilini” nelle anfore del progetto la Casa dei Polpi, ideato dal pescatore talamonese Paolo Fanciulli, lanciato in collaborazione con l’attore comico Giovanni Storti, che ne è diventato il padrino, presenziando la scorsa estate all’ammaraggio dei primi piccoli manufatti di terracotta che dovrebbero costituire un ricovero per il cefalopode.

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Il polpo è infatti una specie di cui è consentita la pesca ma che in realtà sta diminuendo in maniera esponenziale negli ultimi anni, soprattutto in base a quanto rilevato dai pescatori di tramaglio della piccola marineria che ne catturano molti meno rispetto al passato. Motivo questo che ha spinto l’onlus “La casa dei pesci” a lanciare la scorsa estate la nova iniziativa legata al ripopolamento dei polpi, anche alla luce dei sequestri di migliaia di barattoli illegali fatti negli anni precedenti dalle istituzioni dopo l’intervento di Sea Sheperd, la formazione e di attivisti a difesa del mare che era giunta sulle coste maremmane con una loro barca per salpare tutti gli attrezzi illegali.

Una iniziativa che ha interessato anche il dipartimento di biologia marina dell’Università di Siena che ha deciso di lanciare uno studio su questa specie marina che si protrarrà fino alla primavera del 2026. Una ricerca, basata su tre postazioni di anfore collocate su fondali differenti lungo la costa del parco della Maremma, che sarà collegata anche a dei questionari ed a delle indagini nell’ambiente dei pescatori professionisti, che servirà a valutare se il polpo è sovrasfruttato, se ne esistono ancora una quantità sostenibile di esemplari o se magari sarebbe opportuna una attenzione maggiore per evitarne la diminuzione eccessiva.