
C’è anche l’ex sostituto procuratore di Grosseto, Stefano Pizza, fra i 27 magistrati i cui nomi sono stati inseriti nell’atto di accusa formulato dal Procuratore Generale della Cassazione, Giovanni Salvi, nell’ambito dei Palamara Papers, le intercettazioni che avevano portato alla luce gli incontri all’hotel Champagne di Roma con i parlamentari Luca Lotti e Cosimo Ferri per parlare di nomine da fare nelle varie procure italiane. Ventisette magistrati per i quali la procura generale ha già esercitato l’azione disciplinare per i fatti emersi da chat e intercettazioni. A darne notizia è il settimanale L’Espresso in edicola in questi giorni, che riporta le dichiarazioni fatte dal pg Salvi durante un intervento al plenum del Csm sul tema delle chat emerse dal telefono dell’allora sostituto procuratore di Roma, Luca Palamara. Palamara, ex segretario di Anm e leader di Unicost, è stato espulso dalla magistratura lo scorso ottobre. Fra i 27 magistrati finiti nel mirino del procuratore generale di Cassazione, 11 sono stati mandati a giudizio mentre ai restanti 16 il pg Salvi ha inviato le contestazioni. Fra quest’ultimi c’è appunto anche il sostituto procuratore Stefano Pizza, che negli anni in cui ha operato a Grosseto ha coordinato una serie di indagini che hanno portato in carcere amministratori pubblici fra cui l’ex sindaco di Campagnatico Elismo Pesucci, e anche imprenditori edili e funzionari pubblici. Indagini su presunti fatti di corruzione nel comune amministrato da Pesucci. Di Pizza anche l’indagine su presunti abusi edilizi all’Argentario che portò a processo una quarantina di persone, fra cui noti professionisti maremmani. Adesso per Pizza, sostituto procuratore a Grosseto dal 2006 al 2015 quando il Csm accolse la sua domanda di trasferimento che lo portò a Roma, al ministero di giustizia, arriva un atto di incolpazione. Secondo il pg di Cassazione Giovanni Salvi, Pizza avrebbe fatto un’attività di dossieraggio insieme a Palamara, per screditare la collega Arianna Ciavattini, sostituto procuratore arrivata a Grosseto da Livorno. È lei ad avere ereditato alcuni dei fascicoli di cui Stefano Pizza era titolare fra cui quello su "Amici Miei", l’indagine che aveva portato in carcere l’ex sindaco di Campagnatico, Pesucci. In particolare Pizza, secondo l’accusa mossa dal pg Salvi, avrebbe dato il suo dossier a Palamara "affinché questi lo consegnasse ad amici giornalisti al fine di pubblicare articoli di discredito" nei confronti del sostituto Ciavattini.