CRISTINA RUFINI;
Cronaca

Cassa di espansione Camporegio: "Nuovo appalto per lavori non finiti"

Anas dopo la risoluzione del contratto con l’azienda individuata per realizzare l’infrastruttura idraulica

Progetto della cassa di espansione

Progetto della cassa di espansione

di Cristina RufiniORBETELLONon saranno tempi brevi. Purtroppo. Non c’è un’indicazione precisa da parte di Anas, ma stando alle fasi che dovranno susseguirsi, il nuovo appalto delle opere incompiute – per parte Anas – per la realizzazione della cassa di espansione di Camporegio, nella zona di Albinia non sarà a breve. Sull’interdizione dell’impresa cui l’azienda statale aveva affidato i lavori di competenza, Anas precisa: "A partire dallo scorso agosto – si legge in una nota – abbiamo dovuto disporre la risoluzione del contratto di appalto con l’impresa esecutrice a causa della perdita, da parte della stessa impresa, dei requisiti di legge per l’affidamento di appalti pubblici (interdittiva antimafia, ndr).

Abbiamo quindi avviato tutte le attività tecnico-amministrative necessarie all’affidamento dei lavori a una nuova impresa. Attualmente sono in corso, in particolare, le attività di collaudo delle parti realizzate. Al contempo Anas ha eseguito gli interventi per la messa in sicurezza idraulica dell’aera di cantiere". Sì perché al momento dello smantellamento da parte della società che si era aggiudicata le opere appaltate da Anas, alcuni lavori rimasti incompiuti dovevano essere necessariamente terminati, proprio per garantire la sicurezza idraulica, quindi Anas - in accordo con la Regione Toscana – li ha completati autonomamente. Ma c’è ancora un quaranta per cento da costruire. Lavori che non potranno essere appaltati prima dell’avvenuto collaudo di quelle realizzate. Una volta portato a termine il collaudo, l’Azienda di Stato dovrà creare un nuovo appalto per i lavori mancanti. Non è escluso che Anas interpelli le aziende che hanno partecipato, anni fa, alla gara originaria per farsi fare un’offerta. Gli anni trascorsi da allora, però, non giocano però a favore.

L’opera idraulica. La realizzazione di scolmatore e cassa di espansione per ridurre il rischio di esondazione del fiume Albegna è stata pensata all’indomani dell’alluvione del 2012, che costò la vita a sei persone. Progetto approvato nel 2014. Opera cui partecipano, come enti interessati e appaltanti, Regione Toscana, Anas e Rfi per quanto di proprio competenza e ciascun ente appaltante ha individuato una propria impresa. Messa a bando dei lavori nel 2018 (quattro anni di iter solo per il bando). Lavori aggiudicati nel 2019 e consegnati nel 2022 (tre anni per la consegna dei lavori). Poi l’azienda individuata da Anas per le opere di propria competenza avrebbe smantellato il cantiere (opere realizzate per circa il 60 %), a seguito di una seconda interdittiva antimafia. Che ha portato ad allungare i tempi di conclusione di un’opera tanto importante quanto elefantiaca nei tempi di realizzazione.