CRISTINA RUFINI
Cronaca

Castagna e turismo. Progetto pilota sulla valorizzazione

Domani il convegno conclusivo in programma a palazzo Nerucci

Oggi il convegno conclusivo sul progetto pilota per unire castanicoltura e turismo

Oggi il convegno conclusivo sul progetto pilota per unire castanicoltura e turismo

CASTEL DEL PIANOLa castanicoltura dell’Amiata si proietta verso il futuro con Castaneoturismo, un progetto pilota che ha l’obiettivo di valorizzare l’agrobiodiversità dei castagneti da frutto e aprire nuove opportunità economiche attraverso la diversificazione turistica, sociale e artigianale. Domani dalle 14.30 alle 18, a palazzo Nerucci a Castel del Piano, si terrà il convegno conclusivo intitolato: ’La diversificazione nella castanicoltura amiatina: il ruolo del turismo esperienziale’.

Castaneoturismo (Castanicoltura con Nuovi Servizi Ecosistemici Organizzata per il Turismo) è una sperimentazione innovativa che punta a mantenere e migliorare la castanicoltura da frutto come attività produttiva, introducendo attività multifunzionali che possono supportare il reddito agricolo e rafforzare la sostenibilità ambientale.

Il progetto si fonda sull’idea che il castagneto non sia solo un luogo di produzione, ma anche uno spazio di accoglienza, benessere e valorizzazione culturale. Da qui nasce la volontà di sperimentare attività di turismo esperienziale nei castagneti, come la castanoterapia e i bagni di castagneto, lo sviluppo di attività artigianali di eco-design basate sul legno di castagno, iniziative di sport e benessere, e percorsi di gestione forestale che tutelano la biodiversità e il territorio.

I castagneti dell’Amiata sono i primi certificati in Italia da WBA con la Biodiversity Friend Forest. Alla base di questa iniziativa vi è una forte collaborazione tra imprese agricole e istituzioni scientifiche. I protagonisti del progetto sono i quattro imprenditori agricoli Mirco Fazzi, Roberto Ulivieri, Francesco Monaci e Roccone S.r.l. Società Agricola, coordinati dallo Studio Agricis con il dottore forestale Giovanni Alessandri. Partecipano anche il Dipartimento Dagri dell’Università di Firenze, con la professoressa Silvia Scaramuzzi, e il Dipartimento Dafne dell’Università della Tuscia di Viterbo, con il professor Rodolfo Picchio, insieme all’Associazione per la Valorizzazione della Castagna del Monte Amiata Igp.