LUCA MANTIGLIONI
Cronaca

Castiglione della Pescaia riabbraccia l’impresa di Fogar: cinquant’anni fa partì col Surprise

Esposte le foto della sua circumnavigazione del globo in solitaria con una barca a vela. Le figlie e la sindaca: "Salpò da qui nel novembre del 1973. Il suo coraggio è un esempio"

Ambrogio Fogar

GROSSETO, 15 luglio 2024 – Al di là di tutto – dell’impresa in sé, dei 50 anni che ricorrono –, la mostra che si apre oggi a Castiglione della Pescaia significa soprattutto una cosa. Significa ribadire l’affetto e il legame che esisteva fra Ambogio Fogar e il paese, fra lui e i maremmani, fra lui e tutte quelle persone (tantissime) che hanno contribuito a metter su il “Surprise” con il quale poi salpò da solo l’1 novembre 1973 e fece ritorno il 7 dicembre 1974, dopo 402 giorni di navigazione, avendo circumnavigato il globo.

Quando disse che voleva farlo veramente, in molti trattennero la risata a stento, ma non a Castiglione, dove invece questo suo progetto fu preso tremendamente sul serio. “All’inizio però qualche perplessità non gli fu nascosta – racconta Francesca Fogar, figlia primogenita di Ambrogio –. Arrivava da Milano, della vela era un neofita e nessuno lo conosceva. Ma mio padre era un testardo e i castiglionesi si sono dimostrati poi una seconda famiglia”.

La mostra si inaugura oggi nelle sale della biblioteca comunale “Italo Calvino” (anche lui, castiglionese d’adozione), si intitola “50 anni di mare e di vento” e andrà avanti fino al 18 agosto. “È un momento importante dell’impresa di Fogar voluto dal Comune – dice la sindaca Elena Nappi – per celebrare e ricordare un concittadino onorario. Le sue imprese, la sua forza di volontà, il suo coraggio, sono modelli da imitare ancora oggi, e grazie alla condivisione di intenti nel ripercorrere questi momenti insieme alle figlie, siamo riusciti a regalare a cittadini e turisti immagini inedite ed oggetti unici della sue sfide".

Fogar in barca
Fogar in barca

Fogar a Castiglione arrivò quasi per caso. Voleva fare l’impresa e aveva bisogno di una barca, senza saper ancora esattamente cosa gli servisse. “Aveva visto – racconta ancora la figlia Francesca – che l’Impala 41, barca costruita nei cantieri di Niccolò Puccinelli, aveva ottime prestazioni, per cui decise di andare a conoscerlo di persona”. Puccinelli era uno dei proprietari del Cantiere navale Castiglionese che dopo aver ascoltato questo milanese quasi alle prime armi con la vela tutto fece tranne che dimostrarsi convinto. “E invece – dice Francesca – fu in quei momenti che nacque una profonda amicizia, prima con lui (tanto che andarono insieme a scegliere l’albero fisico che poi fu issato come albero maestro sul Surprise ) e poi con i castiglionesi. Io credo che alla fine non ci sia stata una sola persona che in qualche modo non abbia messo qualcosa su quella barca. Tutti hanno contribuito. Mio padre rimase colpito da tanto calore e affetto".

E lui ricambiò. Quando tutti si resero conto che l’impresa stava per compiersi, i porti fecero a gara affinché il 7 dicembre 1974 rientrasse in altri scali. Genova, La Spezia, Livorno, ma Fogar non ne volle sapere e il "Surprise" riprese la rotta verso Casti glione dove ad attenderlo c’erano migliaia di persone. "Mia sorella e io – racconta Rachele Fogar – siamo emozionate e felici per questa mostra. Ci saranno tante cose da vedere e siamo contente che possano essere condivise con gli altri. Non sono ’oggetti’, sono testimonianze cariche di significati". E non solo di questa impresa, ma anche – ad esempio – della conquista nel 1983 del Polo Nord in compagnia del fido Armaduk, il suo cane eskimo , dopo 51 giorni di sfide. "Sarà esposta anche la slitta – dice Rachele –, forse ciò che a me trasmette ancora l’emozione più forte".