REDAZIONE GROSSETO

Cattivi odori in città. Scatta l’Interrogazione

"Grosseto Città Aperta" ha deciso di chiedere spiegazioni al sindaco "Il protocollo non funziona, ma il Comune ha fatto accertamenti?".

Carlo De Martis

Carlo De Martis

"Grosseto Città Aperta" torna a interrogare il sindaco per avere risposte sulle maleodoranze che da giorni stanno nuovamente investendo la città di Grosseto, verosimilmente prodotte dagli otto impianti di biogas. "Alla fine della scorsa consiliatura, nel luglio del 2021, Vivarelli Colonna si congratulava con se stesso per aver firmato un protocollo tra il Comune di Grosseto e i titolari degli impianti di biogas che – dicono Carlo De Martis e Marilena Del Santo – avrebbe normato l’uso del biogas "al fine risolvere i problemi relativi agli odori". Evidentemente qualcosa non ha funzionato". Grosseto Città Aperta ha dunque presentato un’interrogazione al sindaco. "Chiediamo innanzitutto di sapere se quel protocollo siglato con i titolari degli impianti a biogas, per quanto blando, sia stato almeno rispettato – asi legge – e quali accertamenti ha eseguito il Comune, se ne ha eseguiti. Chiediamo di sapere se il sindaco ha dato esecuzione all’impegno formale che si era assunto, su istanza delle opposizioni, di verificare il rispetto delle prescrizioni rilasciate agli impianti di biogas con riferimento all’adozione di tutte le misure necessarie a prevenire disturbi legati alle maleodoranze. Chiediamo – prosegue l’interrogazione – se l’Amministrazione intenda farsi carico degli oneri, stimati in 15mila euro a impianto, per quel monitoraggio delle maleodoranze che era stato convenuto dal gruppo di lavoro costituito dallo stesso Comune, ai fini della valutazione della sostenibilità ambientale degli impianti e della individuazione delle soluzioni alla emissione delle maleodoranze". I consiglieri di "Grosseto Città Aperta" chiedono infine al Comune di "sapere se sono state eseguite verifiche sul rispetto di quanto dichiarato dagli esercenti degli impianti, nei rispettivi Piani di utilizzazione agronomica, con riferimento alla distribuzione sui terreni del digestato". "Sono tutte domande – chiudono – per le quali la cittadinanza ha diritto di ricevere una risposta, rapida e chiarificatrice. La problematica è senza dubbio complessa e coinvolge più enti, tra cui la Regione, ma questo certo non giustifica la politica dello struzzo sulla quale il sindaco di Grosseto pare essersi colpevolmente adagiato".