Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Carmine Masiello, ha incontrato i cavalieri paracadutisti del "Savoia". Dopo la resa degli onori e il saluto al glorioso Stendardo del reggimento, il 107° comandante, il colonnello Giandomenico Di Spirito, ha presentato lo stato attuale dell’unità esplorante della Brigata paracadutisti "Folgore".
Masiello ha inaugurato la nuova officina e il piano lavaggio del reggimento e, rivolgendosi al personale di "Savoia" ha detto che "questa nuova realizzazione, frutto di visione e competenza del settore infrastrutturale della Forza Armata, cambia radicalmente la capacità di conseguire e mantenere il massimo livello di efficienza delle piattaforme da combattimento del reggimento, presupposto per un addestramento continuo, orientato agli scenari più complessi e selettivi. L’addestramento è il collante tra storia, tradizioni e innovazione, di cui questo glorioso reggimento sublima ogni aspetto, traducendosi in livelli di prontezza e di spirito di corpo senza eguali".
Successivamente, nell’area della nuova officina, alla presenza del comandante della Brigata "Folgore", il generale Federico Bernacca, e del Capo Dipartimento delle Infrastrutture dell’Esercito, il generale Giuseppe Schiariti, ha avuto luogo l’intitolazione dell’edificio al maggiore Alberto Litta Modignani, già Ufficiale di "Savoia", decorato di medaglia d’Oro al valor Militare per i fatti d’armi di Isbushenskij del 24 agosto 1942.
Una continuità storica in seno all’Arma di Cavalleria che vede il passaggio ideale tra le scuderie e le officine, dove gli attuali mezzi della Forza Armata vengono manutenuti e rimessi in efficienza, pronti per supportare i cavalieri paracadutisti nell’affrontare le sfide che il moderno scenario riserva loro.
Il personale del 7° Reparto Infrastrutture ha quindi illustrato al Capo di Stato Maggiore le caratteristiche dell’edificio realizzato che presenta accorgimenti strutturali specifici per operare sulla blindo "Centauro 2", di prossima assegnazione all’unità di Cavalleria della "Folgore".
Nel "Circolo delle Sciabole", poi, i Cavalieri paracadutisti hanno potuto approfittare dell’iniziativa denominata "Un caffe con il Capo", appuntamento pensato per avere un confronto diretto e fuori dai legami gerarchici con il personale.