GROSSETONon tutti della stessa opinione. C’è anche chi, come i sindaci di Capalbio e Magliano, sono usciti dall’incontro con qualche spiraglio ancora aperto. "La Regione Toscana sta lavorando a una legge che consente anche alle amministrazioni locali di dire la loro su questo delicatissimo argomento - afferma il sindaco di Magliano in Toscana, Gabriele Fusini - La preoccupazione è che non si pensi di calare troppo il carico delle rinnovabili sulla zona bassa della nostra provincia, sollevando da questo impegno le zone più energivore dalla Toscana che sono gli stessi industriali veramente sviluppati nella zona di Firenze, Prato, Pistoia. Negli anni in Maremma siamo stati costretti ad un modello di crescita basato sul turismo e agricoltura, costretti dall’assenza di autostrade, piattaforme logistiche e industrie di trasformazione. Focalizzare la gran parte di questo peso sulle risorse eoliche e fotovoltaiche nella nostra provincia significa penalizzare il lavoro". "Abbiamo chiesto una ratifica in considerazione di alcuni aspetti peculiari della nostra zona: il consumo energetico del territorio provinciale vede oltre il 150% della produzione di energia dalle rinnovabili quindi la esportiamo – spiega il sindaco di Capalbio, Gianni Chelini (foto) – non solo siamo autosufficienti, ma grazie all’apporto significativo geotermico siamo anche esportatori. Dobbiamo sottolineare come la nostra provincia ha un modello di sviluppo, anche per la presenza del distretto biologico, dei parchi, diverso rispetto al nord della Toscana, che verte su un reddito pro capite più alto. Siamo a disposizione per il raggiungimento degli obiettivi, ma con il modello nostro di sviluppo, a vocazione paesaggistica".
m.v.g.