
La sindaca Maria Bice Ginesi si dice molto contrariata dalla decisione della banca di chiudere la filiale in paese
E’ inutile parlare di rinascita di borghi quando poi ogni giorno sono proprio i borghi che devono lottare contro il depauperamento dei servizi, pubblici o privati. È il caso ad esempio di Scansano dove alla sindaca Maria Bice Ginesi è arrivata la comunicazione che la filiale Intesa San Paolo da ottobre chiuderà i battenti e i correntisti dovranno rivolgersi alle agenzie di Grosseto, trenta chilometri la distanza, o di Manciano, quasi altrettanti. O cambiare banca: "Soluzione probabilmente obbligata per chi non può sobbarcarsi il viaggio o non vuole spendere di più". "E’vero – dice la sindaca – che oggi le operazioni si possono fare tutte o quasi online. Ma il nostro comune è popolato da persone anziane che con il computer hanno poca o nessuna dimestichezza. Il rapporto fiduciario e personale con persone fisiche (e colgo l’occasione di ringraziare chi opera con dedizione e disponibilità nella filiale) è fondamentale". C’è poi un problema di equità: "Tenere un conto in banca – dice Ginesi – costa e non poco. Come costano anche le operazioni che si effettuano, sia in filiale sia online. Ora, se Intesa San Paolo non lascia in paese nemmeno lo sportello bancomat, a quei costi già rilevanti, si aggiungerebbe l’ulteriore ’tassa’ del prelievo di contante da un bancomat di altra banca. Lo trovo ingiusto, come ho spiegato e tornerò a spiegare ai vertici dell’istituto". La banca dice che deve razionalizzare i costi ma la sindaca ribatte: "Razionalizzare – conclude – non può significare negare servizi ai propri correntisti o caricarli di ulteriori spese". L’amministrazione sta predisponendo insieme ai consiglieri di minoranza, la convocazione di un consiglio comunale aperto a tutti i cittadini per l’adozione di un documento contro la chiusura della filiale.