REDAZIONE GROSSETO

Cin, Grosseto è ultima. Case turistiche in affitto. Il 45% è senza codice

Da gennaio l’obbligo, associazioni di categoria al lavoro per supportare anche piccoli operatori privati, che cosa fare per evitare le super multe.

Cin, Grosseto è ultima. Case turistiche in affitto. Il 45% è senza codice

Da gennaio sarà obbligatorio il ’Cin’ per gli affitti turistici

Cin ancora sconosciuto per metà delle strutture. A Grosseto il Codice Identificativo Unico, che da gennaio sarà obbligatorio per gli affitti turistici, non è stato ancora richiesto dal 45%. Grosseto in questa classifica è l’ultima città toscana seguita poi da Firenze con il 43% senza Cin, Livorno (39%), Massa-Carrara (33%), Pistoia (31%), Prato (30%), Lucca (29%), Arezzo (25%) e Pisa (24%). Siena, invece, con il 20% di strutture ancora senza Cin è la più "virtuosa". C’è tempo ancora qualche settimana per adeguarsi al nuovo decreto legge che punta ad assegnare a qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica il Cin, cioè il Codice Identificativo Nazionale. Dal primo gennaio del prossimo anno chi non lo avrà sarà soggetto a sanzioni, si va da 800 a 8.000 euro di multa, mentre la mancata esposizione del codice viene sanzionata con pena pecuniaria da 500 a 5.000 euro, in relazione alla dimensione dell’immobile. Il decreto legge prevede anche la dotazione minima di dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune della Segnalazione Certificato di Inizio Attività (scia). "In caso di insussistenza dei requisiti di sicurezza degli impianti – sottolinea l’avvocato Gennaro Sposato di Rödl & Partner –- trovano applicazione le relative sanzioni regionali o statali, mentre in caso di assenza dei rilevatori e degli estintori è prevista l’applicazione di una sanzione pecuniaria da 600 a 6.000 euro per violazione accertata". Infine, se non è stata presentata la scia la pena pecunaria va da 2.000 a 10.000 euro. Detto ciò in Toscana sono in media il 36% le strutture che si sono messe in regola, 23 mila quelle ancora fuorilegge. Il Cin una volta ottenuto, dovrà essere esposto all’esterno dello stabile in cui è collocato l’appartamento concesso in locazione, oltre che essere indicato in ogni annuncio dell’immobile, sia su carta stampata che online, in particolare per gli annunci pubblicati sulle online travel agencies (ndr. Airbnb, Booking, ecc). "Fin dall’entrata in vigore di questo obbligo – spiega Gabriella Orlando, direttrice generale di Confcommercio Grosseto – noi di Ascom Confcommercio ci siamo resi conto del fatto che nella nostra provincia fossero in tanti a non aver ancora provveduto a procurarsi il Cin. Sono quasi esclusivamente i privati che si devono ancora mettere in regola. È anche per questo che abbiamo intensificato le comunicazioni e rafforzato il servizio di assistenza per l’ottenimento del codice. Siamo convinti dell’importanza di questa nuova norma per mettere ordine nel mercato dell’ospitalità turistica degli affitti brevi, che troppo spesso fino ad oggi è stato completamente sommerso e ha quindi costituito concorrenza sleale". "Il fatto che siamo la maglia nera delle province dimostra che abbiamo molto da fare.– commenta Andrea Biondi, direttore di Confesercenti Grosseto – Dobbiamo lavorare di più per ridurre la concorrenza sleale e far emergere il sommerso. Questo è fondamentale, anche perché tra le tasse eluse c’è anche la tassa di soggiorno che dovrebbe servire all’amministrazione comunale per la promozione e le politiche turistiche. È inoltre importante il cin nel nostro territorio dove le seconde case abbondano – prosegue - perché finché i numeri di posti letto non vengono gestiti in rete rispetto al sistema turistico locale, con un approccio professionale, noi avremo sempre da perderci in qualità di destinazione turistica".

Nicola Ciuffoletti