Grosseto, 28 settembre 2020 - Un Mediterraneo unito nella lotta ai rifiuti del mare. Dalla Palestina alla Francia, dall’Italia alla Grecia, centinaia di volontari, armati di sacchi e guanti, si danno appuntamento sulle spiagge di tutto il Mediterraneo con un unico obiettivo: ripulirle dai rifiuti e lottare per un mare più pulito.
Clean Up The Med, campagna di sensibilizzazione Legambiente sulla gestione sostenibile e sulla riduzione dei rifiuti marini, torna dal 25 al 27 settembre, per un week-end di mobilitazione che coinvolgerà associazioni, università, comuni, enti pubblici, scuole e cittadini. Una grande iniziativa di volontariato ambientale promossa quest’anno da COMMON (COastal Management and MOnitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean sea), progetto europeo finanziato da Eni CBC Med che coinvolge Italia, Libano e Tunisia con l’obiettivo di tutelare le coste del Mediterraneo dal marine litter attraverso una gestione sostenibile.Anche la Maremma protagonista dell’iniziativa. In particolare si segnalano le iniziative di Castiglione della Pescaia e Albinia (frazione del Comune di Orbetello), in cui i partecipanti saranno coinvolti anche in un monitoring beach litter, monitoraggio di selezione ed identificazione scientifica per tipologia e grandezza dei rifiuti raccolti in una specifica porzione di spiaggia. Un’indagine realizzata seguendo un rigido protocollo per comprendere natura e diffusione dei rifiuti con particolare riferimento alle micro e nano plastiche. Oltre alla rimozione fisica dei rifiuti, la campagna Clean Up The Med mira a sensibilizzare la collettività, a restituire spiagge, coste e scogliere più pulite alla fruizione comune e a monitorare lo stato di salute delle coste Mediterranee. Ogni anno, tra spiagge e fondali si accumulano oltre 8 tonnellate di rifiuti, di cui più dell’80% è plastica: dai tappi di bottiglia ai giocattoli, dai cotton-fioc ai sacchetti. Nelle spiagge italiane monitorate quest’anno da Legambiente nell’ambito dell’indagine Beach Litter sono stati rinvenuti 654 rifiuti ogni cento metri. Inoltre, in una spiaggia su tre sono stati ritrovati guanti, mascherine e altri oggetti riconducibili all’emergenza sanitaria. Prossimo appuntamento per la Maremma sarà il preliminary meeting che il 1 ottobre riunirà in una tavola rotonda virtuale enti locali, guardia costiera, associazioni di categoria del turismo, del mondo balneare e della pesca per comprendere quali siano oggi le principali criticità riscontrate riguardo ai rifiuti marini e spiaggiati, i cui effetti si ripercuotono tanto sull’ambiente quanto sulla filiera della blu economy e sull’immagine stessa territoriale.