REDAZIONE GROSSETO

Cocchia, l’imprenditore gentiluomo

Si è spento uno dei personaggi che hanno contribuito a scrivere la storia della Maremma. Grande cordoglio

Antonio Cocchia ci ha lasciati. Si è dovuto arrendere alla malattia che stava combattendo ormai da molto tempo e la notizia della sua scomparsa ha ferito l’intera Maremma, terra che amava e che ha sempre dimostrato di amare con iniziative e fatti concreti. Avrebbe compiuto 75 anni domani. Lascia la moglie Mirella, i due figli Giada e Vittorio e i due adorati nipoti Tancredi e Guglielmo.

I clienti della gioielleria, in viale Matteotti, lo ricorderanno per le straordinarie qualità di commerciante, di perito in preziosi dal 1969, per la sua disponibilità a non privare mai nessuno della voglia e del piacere di fare un regalo, anche quando "il sogno" sembrava impossibile. "Chi entra nel mio negozio – diceva a tutti – deve uscire sempre soddisfatto. E’ la regola principale per chi sta al pubblico e vuole servirlo, senza perdere la stima sua e delle città".

Figlio di un maresciallo dell’Aeronautica militare, fin da ragazzo, appena finito il liceo, ha manifestato il desiderio di "crescere", studiando classici e scrittori esoterici, impegnandosi in varie associazioni, a contatto con le scuole, le organizzazioni sociali, quelle professionali e culturali, aiutando il volontariato, dispensando consigli che non si limitavano mai alle parole ma erano accompagnati da aiuti veri, sotto forma di donazioni, che permettevano partenze privilegiate di progetti, sia giovanili che per altre opportunità, magari teatrali, nello spettacolo, nella letteratura. Cocchia era un simpatico fenomeno. Ma anche un amico carissimo, e gli amici piangono questa sua "fuga in avanti" dopo una malattia che lo ha provato, ed alla quale non voleva darla vinta, ma continueranno sicuramente a sentirlo vicino, con la sua simpatia, la generosità, il mecenatismo, la disponibilità a perdonare, a sorridere, a chiarire, a cercare sempre ciò che unisce le persone, a non praticare l’invidia.

Profondo cordoglio anche da parte di Confcommercio. "Antonio Cocchia – dice Giulio Gennari, presidente dell’associazione – era una vera personalità in Maremma e in tutta la Toscana. In passato, infatti, aveva aperto dei negozi anche a Firenze. Sempre stato presente nel direttivo di Federpreziosi, Cocchia è un socio storico dell’Ascom Confcommercio di Grosseto. Amava il suo lavoro; lo ha portato avanti, in tutti questi anni, con quell’immensa dedizione necessaria per ottenere le più grandi soddisfazioni. E’ stato anche un precursore in campo imprenditoriale nel nostro territorio".

La camera ardente è stata allestita all’obitorio dell’ospedale Misericordia, dopo il trasferimento della salma da Firenze dove l’imprenditore si trovava ricoverato in questi ultimi giorni. Il funerale alle 16.30 in Duomo.