NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Coldiretti: "Contenimento inefficace". Santarelli: "Latte, la produzione cala"

Le preoccupazioni dell’associazione e del presidente del Caseificio di Manciano

Le preoccupazioni dell’associazione e del presidente del Caseificio di Manciano

Le preoccupazioni dell’associazione e del presidente del Caseificio di Manciano

Coldiretti parte da i numeri per analizzare il rapporto tra lupo e pecora. Solo sul sito di Coldiretti sono stati oltre 40 gli allevatori che hanno denunciato nel 2024 e nei primi mesi del 2025 (con tanto di mappa geolocalizzata) almeno un episodio di predazione in Maremma. In tutta la Toscana, ad oggi si sono registrati all’interno di questa mappa circa 65 allevatori. Episodi di predazione, quelli riportati dalle aziende maremmane che hanno portato alla predazione di circa 200 capi. Molti hanno denunciato una o due predazioni, altri una quantità molto superiore, questi ultimi si trovano soprattutto nella zona di Manciano. I numeri sono approssimativi ma per Coldiretti permettono di inquadrare un problema serio.

"Più che sulle misure di contenimento – dicono da Coldiretti Grosseto –, che sono parzialmente efficaci, confidiamo in un approccio nuovo nella gestione del lupo che ormai ha colonizzato anche gli ambienti urbani. Il declassamento percorso ora atteso dalla decisiva votazione della Commissione europea, è la strada giusta per consentire alle Regioni di intervenire, così come succede per i cinghiali o caprioli, laddove c’è una situazione di conflitto che mette in pericolo l’esistenza stesse delle aziende di allevamento".

Anche i numeri del latte sono abbastanza importanti.

"Solo in provincia di Grosseto – spiega Carlo Santarelli (nella foto), presidente del Caseificio di Manciano – vengono lavorati circa 14 milioni di latte all’anno, la metà del latte toscano. Negli ultimi due anni abbiamo perso un milione di latte all’anno".

La provincia di Grosseto è passata da 1.351 allevamenti presenti e attivi nel 2014 a 934 allevamenti nel 2024 e da 144mila ovini nel 2014 a 112 mila ovini nel 2024. Dati anche questi da analizzare: "Le predazioni – conclude Coldiretti – per un territorio a vocazione lattiero caseario come la Maremma, sono una sciagura. Stanno portando al collasso del settore, che è già tra i più impegnativi e per questo sempre meno attrattivo per i giovani. Il problema deve essere gestito con un approccio scientifico".

N.C.