REDAZIONE GROSSETO

Com’è la scuola senza la scuola

Gli studenti raccontano questi mesi di didattica a distanza. Alla fine pensiero unanime: "Meglio in classe"

Siamo ormai arrivati quasi al termine della scuola e la didattica in modalità a distanza è ormai diventata una consuetudine; ma che cosa ne pensano gli studenti? Abbiamo provato a chiedere ai nostri compagni, che abbiamo raggiunto su whatsapp o quando ci siamo visti il pomeriggio al parco o durante le videolezioni, confrontandoci con i nostri professori. Ecco che cosa ci hanno risposto aggrottando le sopracciglia, abbozzando un sorrisetto o aggiungendo le "faccine" ai messaggini.

"Dal 5 marzo è cambiato tutto, La scuola non era più quella di prima, nel tempo mi sono reso conto che la situazione, là fuori, stava peggiorando…Non avevo idea di cosa sarebbe successo nell’ambito scolastico, però dopo ho capito che si doveva lavorare online. Dopo le prime settimane di lezione ho notato che la cosa che mi mancava di più era dare il buongiorno alla mattina con lo zaino in spalle, camminando nel corridoio, mentre mi dirigevo verso la mia classe".

"Con la didattica a distanza forse di bello c’è che abbiamo la possibilità di orari più comodi, specialmente per svegliarsi la mattina, ma se questo dovesse continuare anche per il prossimo anno, preferisco sacrificarmi un po’ di più, ma stare in classe con tutti voi". "Fortunatamente facciamo solo 2 ore di lezione in video, ma ovviamente non è come stare in classe, perché non è facile mantenere la concentrazione, a casa ogni cosa ti distrae; cara scuola all’inizio non mi sei mancata per niente perché mi sentivo in vacanza, presto però ho iniziato ad annoiarmi…con le videolezioni guardi lo schermo cercandoci un sorriso e rimandandone uno fissando la webcam". "Con la didattica a distanza abbiamo dovuto imparare in fretta ad usare computer, applicazioni, regole nuove di comportamento".

"Quando sono iniziate le videolezioni, finalmente abbiamo potuto rivedere i professori, e vederci di nuovo tra noi, tutti insieme, quasi come in classe, anche se non è la stessa cosa".

"In questi mesi di quarantena mi sono molto annoiata, e credo che tutti noi ragazzi abbiamo capito l’importanza di una passeggiata con gli amici, le risate con i compagni, il caloroso buongiorno dei professori, anche se lì per lì ci sembravano cose scontate, ma sono i piccoli gesti che fanno la differenza".

"Dopo le prime settimane di lezione ho notato qualcosa. So che sembrerà assurdo, ma credo che il rapporto tra me e i miei insegnanti sia più forte di quello che era a scuola. Perché? Perché gli insegnanti sono sempre in contatto con noi, sia la mattina, sia la sera, solo per noi".

"In un primo momento la didattica a distanza ha suscitato un certo entusiasmo, poi alla lunga tutto questo ha iniziato a stancarci, ad annoiarci, è diventata una routine veramente troppo monotona. Vogliamo tornare in classe!".