
Franco Porcellacchia (a destra) e Nick Sloane
Isola del Giglio (Grosseto), 16 luglio 2014 - LA BUONA notizia è che tutto sta andando alla meraviglia, che «lo scafo della Concordia dopo essere stato sollevato dal fondale artificiale è integro e non ci sono spaccature», come ha confermato l’ingegner Franco Porcellacchia, e che dunque intorno alla nave tornata a rigalleggiare non c’è alcun tipo di inquinamento.
«Acqua perfettamente chiara», ha detto il sindaco Sergio Ortelli. La notizia conseguente, meno ridente, è che dunque tutto il putrido del post naufragio è ancora dentro la pancia del vascello e che con questo carico di veleni ancora indecifrabile la Concordia dovrà zigzagare fra le isole dell’arcipelago toscano, in uno dei tratti di mare più belli d’Italia. SÌ, SARÀ per forza un viaggio col fiato sospeso quello che l’ex gioiello della Costa intraprenderà con ogni probabilità lunedì prossimo (gli ultimi tre cassoni saranno collegati allo scafo oggi, poi inizieranno le operazioni per sollevare la nave di altri 10 metri), e che la porterà dopo 4 giorni di navigazione nel porto di Genova Voltri. Un viaggio col batticuore che tutto vada per il meglio, pena un disastro ambientale di proporzioni incalcolabili, visto il tragitto scelto. La Concordia, infatti, nella notte fra domenica e lunedì sarà agganciata da due rimorchiatori d’altura. Poi, al mattino presto, si allontanerà dal Giglio puntando verso sud. Arrivata a 10 chilometri di distanza dall’isola di Giannutri, la prima virata. Una torsione a U che la porterà a navigare verso nord parallelamente alla Corsica, dalla quale resterà a una distanza di 25 chlometri.
Con questa direzione la Concordia passerà 15 chilometri al largo di Montecristo e delle sue acque incontaminate, quindi, all’altezza di Bastia, una nuova virata verso est per passare a una distanza di 10 chilometri da Pianosa e a 20 dalla punta dell’isola d’Elba. All’altezza di Capraia, l’ultima curva verso nord-ovest in direzione di Genova, passando al largo di Viareggio e Forte dei Marmi. Un percorso preciso, ma delicato, entro il quale sono state previste anche due aree di emergenza nelle quali trovare riparo in caso di mare mosso: la prima tra Talamone e Punta Ala, la seconda fra Cecina e Rosignano. LUOGHI frequentatissimi. Proprio per questo domani a Grosseto ci sarà una riunione dei prefetti di tutta la fascia di mare interessata per decidere assieme alla Guardia costiera il da farsi durante il passaggio. Compreso l’evitare l’assalto dei diportisti all’insolita processione del mare. Una processione per certi versi grottesca. PERCHÉ nonostante la Costa Concordia sia accompagnata da un esercito di badanti istituzionali, ovvero sei rimorchiatori, due motovedette, due mezzi d’emergenza, una nave appoggio, due mezzi anti-inquinamento, un convoglio di biologi e un aereo in cielo a sorvegliare il tutto, gli attivisti di Legambiente e Greenpeace hanno fatto sapere che ci saranno anche loro, a bordo della barca «Maria Teresa», a certificare che durante il tragitto non ci siano sversamenti o danni all’ambiente. Facendo capire che loro di tutte quelle autorità predisposte allo stesso controllo, mica si fidano. Macché. Così, in quella grande processione mediatica che si avvia a essere il viaggio a Genova della Concordia, in qualche foto ai margini o in qualche pezzo di corredo finiranno anche loro, i santommasi del sentire verde. A ribadire che se la Concordia è riemersa, il protagonismo velleitario di un certo ambientalismo al cachemire non affonda mai.
QUI TUTTA LA DIRETTA DELLA MATTINA DI LUNEDI' 14 LUGLIO - LINK / COSTA CONCORDIA, LE TAPPE DELLA TRAGEDIA / UN RIMORCHIATORE SIMULA LA ROTTA / CHI E' NICK SLOANE, IL "REGISTA" DELL'OPERAZIONE / INTERVISTA A NICK SLOANE
Ecco il video in timpelapse dello spostamento della Concordia - LINK