Il Comune di Grosseto dovrà annullare il provvedimento con il quale escludeva una candidata dal concorso indetto e rettificare la graduatoria approvata poi con determinazione dirigenziale. Quindi, la candidata che aveva partecipato al concorso dovrà essere ricollocata nella posizione che aveva ottenuto, ovvero la seconda.
E’ quanto ha stabilito il Tar con la sentenza pubblicata ieri dopo che i giudici erano stati chiamati a valutare il ricorso presentato da Dania Sabatini che aveva partecipato al concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura "di un posto a tempo pieno e indeterminato di dirigente Area amministrativa indetto dal Comune di Grosseto" indetto nel 2021. La candidata si era piazzata al secondo posto, ma poi il Comune – in sede di verifica dei requisiti di ammissione – l’aveva esclusa dal concorso in quanto il bando prevedeva il possesso della laurea vecchio ordinamento o della laurea specialistica o della laurea magisttrale in Giurisprudenza, mentre invece lei aveva conseguito quella triennale.
Gli avvocati della donna, però, hanno evidenziato come il regolamento dello stesso Comune di Grosseto sulle modalità di assunzione agli impieghi prevedesse – per i concorsi – "l’accesso dei candidati che abbiano maturato esperienze di servizio nelle Amministrazioni, richiedendo espressamente per essi il possesso della sola laurea triennale e un’esperienza di cinque anni di effettivo servizio in posizioni funzionali per l’accesso alle quali è richiesto il titolo di studio della laurea".
E la candidata, secondo i giudici, i titoli li aveva perché dal gennaio 1992 era dipendente del Comune di Livorno con inquadramento in categoria D come istruttore direttivo dal gennaio 1995.