REDAZIONE GROSSETO

Condannato un rapinatore. Aggredì due ragazze in centro. Incastrato dalle telecamere

Al diniego di una sigaretta aveva tirato fuori il coltello e rubato un cellulare. Poi era fuggito. Il 23enne ha patteggiato di fronte la giudice Balsamo: condannato a due anni e 4 mesi.

Erano sedute su una panchina del centro di Grosseto insieme ad una comitiva di amici. Si era avvicinato e aveva chiesto loro una sigaretta, che le due giovani non avevano. Allora ha tirato fuori un coltello e aveva cominciato a minacciarle. Una gli aveva spruzzato in faccia lo spray al peperoncino ma lui, prima di scappare, si era impossessato del cellulare di una giovane. Ma non era finita qui: poco dopo era tornato indietro e, raccolti per strada alcuni mattoni, li aveva lanciati contro la comitiva di ragazzi. Colpendo alla schiena per tre volte una delle due giovani prima di scappare di nuovo. Le due ragazze avevano chiesto aiuto alle forze dell’ordine. Grazie alle riprese delle telecamere di videosorveglianza del Comune, era stato possibile individuare e arrestare il giovane, un senegalese di 23 anni che già in passato era stato fermato per episodi di violenza in centro. Il 23enne, tuttora in carcere, si è trovato di fronte sabato alla giudice Cecilia Balsamo per rispondere dei reati di rapina aggravata, lesioni e porto abusivo di arma da taglio. Difeso dall’avvocato Vannucchi di Prato, il ragazzo è stato giudicato con il rito abbreviato. La giudice lo ha condannato a due anni, 4 mesi e 10 giorni di reclusione e al pagamento di 1178 euro di multa oltre alle spese di processo e di mantenimento in carcere. Il giovane, il giorno della rapina, praticamente un anno fa, era stato sottoposto a una perizia psichiatrica perchè non era nuovo a raptus del genere, soprattutto in strada. Probabilmente il diniego ad una sigaretta lo aveva spinto a compiere atti violenti: secondo il perito lo straniero soffre di problemi psichici ma il giorno in cui ha commesso la rapina, secondo il perito, aveva agito per rabbia impulsiva, senza aver manifestato segni di grave scompenso psicotico. Tanto che, dopo l’arresto, era stato lui stesso a rendersi conto di aver commesso un atto grave.