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Una corretta gestione degli affitti brevi può favorire il turismo nei borghi
Quando non ci sono si vorrebbero a frotte, quando arrivano in massa allora no, è bene "diluire" le presenze. La Maremma e le colline grossetane hanno fame di turismo ma allo stesso tempo si vogliono difendere da quel fenomeno che oggi viene molto discusso: l’overturism. In realtà la provincia di Grosseto è divisa in due, da una parte ci stanno le mete super gettonate, dall’altra i territori che lottano per sopravvivere. In entrambi i casi l’overturism è un argomento da analizzare.
"È un fenomeno che divide anche il nostro territorio – dichiara Maria Mecarozzi, presidente provinciale di Confartigianato Turismo –: da un lato, il sovraffollamento di mete turistiche iconiche, dall’altro, il progressivo abbandono di borghi altrettanto splendidi, ma meno conosciuti. Sempre più abitazioni private si trasformano in residenze turistiche, facendo impennare gli affitti e al contrario, in alcune località, case e attività commerciali vengono abbandonate, impoverendo l’economia e il tessuto sociale".
Sull’argomento si inserisce anche Mauro Ciani, segretario generale di Confcommercio. "Su questi aspetti – dice Mauro Ciani – noi di Confartigianato abbiamo le idee molto chiare; ci schieriamo a favore dell’autonomia delle Amministrazioni comunali nel determinare le logiche con cui vengono autorizzate le attività ricettive e le destinazioni degli immobili a residenza, considerando che anche i soggiorni brevi, purché regolarizzati, in certi casi possono costituire un’opportunità per rivitalizzare certe realtà che hanno subito processi di abbandono ormai da anni".
Per Mecarozzi c’è una grande questione: è importante cioè orientare orientare il visitatore. "La scelta della meta spetta alle persone – continua Mecarozzi –, ma la destinazione, supportata da una visione politica ampia, con il proprio impegno nella comunicazione e grazie alla profonda conoscenza delle proprie ricchezze, deve creare un’offerta allargata, integrata col territorio, accessibile e che si estenda anche al di fuori di ogni singolo Borgo e dei confini comunali, che veda costa ed entroterra uniti dallo stesso filo, così da incentivare anche soggiorni più lunghi a discapito delle visite mordi e fuggi".
Alla domanda su come poter avviare tale percorso, Maria Mecarozzi traccia una strada. "E’ difficile sintetizzare in poche righe l’insieme di attività che riteniamo necessarie, ma – sottolinea – l’obiettivo è estendere la stagione turistica e far crescere i flussi in maniera sana e nel rispetto di noi che qui viviamo tutto l’anno. Possiamo indicare a tal fine alcune linee guida per dare un’idea dei nostri progetti, come ad esempio promuovere itinerari tematici e attività esperienziali autentiche su cultura, natura, sport ed enogastronomia. Alla base occorre creare sinergie tra le località vicine, favorendo una maggiore collaborazione tra strutture ricettive, guide, ristoratori, negozianti e botteghe artigiane".
Importante per Confartigianato formare chi si occupa di accoglienza, promuovere il territorio a più livelli e fare rete. "Si tratta di un progetto trasversale – conclude Mecarozzi – ambizioso e impegnativo, che deve prevedere anche una crescita dei servizi a carico del settore Pubblico".