Mettere sul tavolo le problematiche per tentare di trovare soluzioni il prima possibile. Confindustria fa gli auguri agli imprenditori e rilancia il "Patto per lo sviluppo territoriale" già programmato nel 2018. Il tutto celebrando i suoi ottant’anni. "Il nostro problema – afferma il presidente della delegazione di Grosseto, Francesco Pacini – come economia locale è la carenza di infrastrutture, non solo legata al Corridoio Tirrenico. Nella parte bassa della nostra provincia c’è un grande sviluppo sulla parte geotermica ed è una un’opportunità da cogliere".
Tra gli invitati i parlamentari Simona Petrucci, Fabrizio Rossi e Marco Simiani. "Abbiamo un tasto dolente: quello delle infrastrutture – dichiara Fabrizio Rossi –. E il problema più grosso è sempre il solito: il Corridoio Tirrenico, mai stato fatto, un tratto di 180 chilometri. Non ci sarà l’autostrada, ma una superstrada messa a norma. E’ stato nominato un commissario straordinario con l’amministratore delegato di Anas. Tireremo ’la giacchetta’ all’amministratore per arrivare sui lotti già pronti e cantierabili per iniziare. Abbiamo anche bisogno dell’Alta Velocità. Avrò la prossima settimana un incontro con Rfi e cercheremo di capire se ci sono i margini per dare velocità alla costa".
"Ci sono due progetti – sottolinea Marco Simiani – Metinvest con 2 miliardi e mezzo a Piombino e l’accordo sulla geotermia fra la Regione e Enel Green Power, 3 miliardi di investimento non solo nel distretto amiatino ma anche nella parte delle Colline Metallifere. E’ importante che venga progettata la Genova-Roma come alta capacità di rete che porta anche merci. Costa 3 miliardi, è un impegno che farò mettere sul tavolo della Camera dei Deputati. La Tirrenica in base ai processi partiti è pronta ad essere finanziata. I lotti più a sud possono partire. La nostra proposta è di mettere 300 milioni l’anno per 6 anni che sono i soldi per il tracciato. E’ un impegno che i parlamentari devono prendersi".
"Non condivido il Green Deal – afferma Simona Petrucci – su Grosseto tante grandi idee ma scarsi investimenti, scappano tutti. Mancanza di supporto, un imprenditore quando voleva investire nel territorio aveva una prassi di tre anni di autorizzazioni. Vanno via, siamo stati folli nel tenere la nostra realtà legata all’ideologia di tenere tutto fermo negli anni: vogliamo un allontanamento dall’agenda 2030. L’uomo deve essere al primo posto e deve convivere con l’ambiente. Possiamo fare il 5.0, ci sono oltre 6 miliardi per aiutare le imprese. Andiamo a snellire la burocrazia e la certezza delle norme. Non abbiamo guardato al futuro delle aziende, ma abbiamo seguito un copione a loro discapito".
Maria Vittoria Gaviano