
L’azienda "I Maremmani", alla Doganella, ha ospitato l’incontro dei dirigenti nazionali e locali di Conserve Italia, gruppo del quale lo stabilimento di Albinia è uno dei più importanti in Italia. Il disco verde alla produzione e lavorazione di salse e pelati, da pomodori maremmani, che prende avvio in questi giorni, ha numero importanti: 100 addetti fissi, 250 stagionali, 700.000 quintali di pomodori che verranno trattati ad Albinia.
"Risorta" grazie a Conserve Italia, dopo la devastante alluvione di 15 anni fa, la fabbrica è oggi parte integrante del Consorzio Conserve Italia ed è uno dei fiori all’occhiello della produzione maremmana e nazionale.
E ci sono delle novità importanti, illustrate durante l’incontro.
Sono intervenuti il direttore dello stabilimento Dario Santi, il dirigente marketing di Conserve Italia, Federico Cappi, Alice Angelini, responsabile agricola, Giovanni Bucchi, incaricato della comunicazione.
La novità è costituita dalla la nuova "Passata di Maremma", con marchio della storica azienda di Napoli, poi assorbita dal Consorzio di Bologna, la Cirio. "Passata Maremma Cirio – hanno ribadito in conferenza stampa – costituisce la novità che valorizza la filiera agricola locale. Se ne pensa di produrne almeno 2 milioni di bottiglie. Numeri importanti, ottenuti grazie al lavoro svolto dai dirigenti, dagli addetti, dai soci conferitori e dal senso di innovazione e di forti investimenti continui".
"I consumatori oggi sono sempre più attenti, oltre che alla qualità e alla sicurezza, anche a origine, tracciabilità, sostenibilità sociale e ambientale dei prodotti, requisiti divenuti ormai indispensabili in un mercato come quello del pomodoro - sottolinea Federico Cappi –. La Passata della Maremma è un prodotto premium che si posiziona in una fascia di mercato medio-alta e rientra nel percorso avviato con Cirio per esaltare le eccellenze regionali".
"Siamo orgogliosi – dice Dario Santi – di poter valorizzare ulteriormente il nostro territorio con un prodotto d’eccellenza che testimonia ed enfatizza l’impegno profuso ogni giorno dai soci agricoltori e dai lavoratori dello stabilimento. Questo stabilimento che si appresta ad avviare una nuova campagna di lavorazione del pomodoro è diventato nel corso degli anni un punto di riferimento per tutta la
Maremma in quanto presidio di sviluppo, occupazione e legalità. Basti pensare che genera ogni anno un impatto economico pari a 7 milioni di euro tra stipendi, tasse, contributi e indotto per le aziende fornitrici"
Michele Casalini