Si sono alzati, hanno indossato i cappotti, messo gli zaini sulle spalle e se ne sono andati. I consiglieri dell’opposizione non hanno così voluto garantire il numero legale in Consiglio comunale. A quel punto sembrava che non ci fosse il numero sufficiente per proseguire la seduta, ma un esponente dell’opposizione è rimasto al suo posto: la consigliera Rita Bernardini, ex Pd, passata poi al gruppo misto di minoranza, definita dall’opposizione "la stampella della maggioranza" che ha consentito lo svolgimento dei lavori. A disertare la seduta comunale: Paolo Serra, Francesca Pepi e Annalisa Manzo di FdI, Alessandro Bragaglia della Lista Vivarelli Colonna Sindaco e Giacomo Cerboni del gruppo misto di minoranza. Nemmeno questa volta, il Consiglio è stato quindi immune da tensioni. Dicono dall’opposizione: "Vivarelli Colonna è stato sfiduciato dai suoi". Afferma il il capogruppo Pd, Davide Bartolini: "La nostra assenza diventa l’unico sistema di protesta civile che possono capire. Siamo stanchi di prenderci sempre il peso greve della loro mancanza di responsabilità, oggi siamo usciti e da ora in poi lo rifaremo in consiglio e nelle commissioni".
"Ogni consiglio comunale è ormai uno spettacolo avvilente – afferma Carlo De Martis, capogruppo di Grosseto Città Aperta – fatto di colpi bassi tra i componenti della maggioranza impegnati a boicottare il lavoro dei propri (ex) alleati e dimostra l’irresponsabilità di questa classe di governo, sindaco in testa, ormai spettatore passivo privo di alcun interesse per il futuro della nostra comunità". "Se oggi (ieri per chi legge, Ndr.) il consiglio comunale si è comunque tenuto è grazie alla collega Rita Bernardini – rimarca il capogruppo del Movimento 5 Stelle Giacomo Gori – ma la sua decisione è stata presa come se appartenesse alla maggioranza. E’ così? Lo spieghi ai cittadini, ai suoi elettori. Credo meritino di saperlo". "Portare a conoscenza dei cittadini i reali problemi che agitano la maggioranza ritengo che sia un atto di coraggio e dignità nei confronti degli elettori- sostiene Valerio Pizzuti, capogruppo Italia Viva –. Il messaggio di lacerazione di questa mattina dalla sala del consiglio è particolarmente pesante". In una nota congiunta la maggioranza replica "L’opposizioni di centrosinistra hanno inscenato una protesta dagli esiti grotteschi, una mossa tanto maldestra quanto inutile".
Poi la seduta è iniziata ed è stato approvato con immediata eseguibilità il "Piano di evacuazione fiume Bruna e reticolo idrico minore". "Si apre un periodo di osservazione – spiega l’assessore Riccardo Megale –. Il Bruna ha un livello di esondazione differente rispetto all’Ombrone ed allaga sempre prima. Questo piano dovrà portare in maniera decodificata tali misure che si attuano per dare preavviso, come quando arriverà ad essere un metro e mezzo di livello e dovranno essere realizzati interventi adeguati, che corrispondano ad una comunicazione idonea per adottare azioni di prevenzione. E’ interessante che si passi dal pensiero primario dell’Ombrone al prendere in considerazione reticoli minori".