Grosseto, 18 aprile 2015 - Doppio no alla scarcerazione di Aristide Giannetti, ex presidente di Assindustria Grosseto, della sorella Beatrice e del ragioniere Andrea Cappelli, i tre grossetani coinvolti nell'inchiesta della procura di Roma su un presunto contrabbando di gasolio con un'evasione delle accise stimata in 15 milioni di euro che a marzo scorso portò a 8 arresti. Sia il tribunale del riesame della Capitale che il gip di Roma hanno respinto le richieste di scarcerazione. L'avvocato Alessandro Maria Lecci, che insieme a Oliviero De Carolis Villars difende i due Giannetti e Cappelli, ha spiegato: «impugneremo l'ordinanza del gip e ricorreremo in Cassazione contro la decisione del tribunale della libertà, una volta che conosceremo le motivazioni». Aristide Giannetti e Andrea Chiappelli sono detenuti nel carcere di Grosseto, mentre Beatrice Giannetti è rinchiusa nel carcere di Rebibbia.
CronacaMaxi frode del gasolio, Giannetti resta in carcere