Convegno su Cipolla della Selva e Patata delle Macchie

Il progetto Macocipat sul Monte Amiata ha valorizzato cipolle e patate locali per contrastare la riduzione della biodiversità agricola. Il convegno finale presenterà i risultati e il modello replicabile di rigenerazione rurale.

Convegno su Cipolla della Selva  e Patata delle Macchie

Si chiama Macocipat ed è l’acronimo di "Metodi di Agro Caratterizzazione Organolettica della Cipolla della Selva e della Patata delle Macchie" e oggi alle 9,30 si svolgerà il convegno finale dove saranno spiegati il progetto e i risultati raggiunti. L’appuntamento odierno è in sala Cred all’Unione dei Comuni dell’Amiata grossetana ad Arcidosso. Macocipat è progetto di innovazione che è nato sul Monte Amiata per contrastare la riduzione della biodiversità agricola, attraverso la caratterizzazione, reintroduzione e valorizzazione di cultivar di ortaggi locali, in particolare cipolle e patate, nella parte alta della montagna amiatina anche all’interno di aree protette come la Riserva del Bosco della Ss. Trinità a Santa Fiora e la Riserva del Monte Labbro ad Arcidosso. Con lo svilupparsi della coltivazione di questi prodotti si recuperano terreni agricoli abbandonati, anche mitigando in parte l’azione dei cambiamenti climatici ed in particolare del dissesto idrogeologico. Il progetto con il suo sviluppo e la sua attuazione è divenuto anche un importante modello di rigenerazione rurale, replicabile, che può svilupparsi in piccole comunità dei territori interni e montani. Sono state realizzate azioni dimostrative di buone prassi in grado di diffondere pratiche agricole innovative e compatibili con la tutela delle risorse naturali, utilizzando in particolare varietà di ortaggi autoctone minacciate di estinzione e che faranno presto parte del repertorio regionale. Il Progetto infine ha contribuito alla caratterizzazione completa di tre varietà di patate amiatine che saranno iscritte al repertorio regionale: la Tarantina delle Macchie, la Rossa delle Macchie e la Biancona del Faggeto (coltivata a Selvena) e hareintrodotto una cultivar autoctona di Cipolla, quella della Maremma.