REDAZIONE GROSSETO

"Corridoio Tirrenico, ma i soldi?". Confindustria si interroga

Assemblea generale. Pacini: "I finanziamenti devono arrivare. Ottimo l’investimento su via Genova"

Obiettivi raggiunti e criticità. Sono questi i temi trattati, nell’assemblea generale di Confindustria Toscana Sud, dal presidente della delegazione di Grosseto Francesco Pacini. "La nostra associazione territoriale – ha iniziato – nell’ultimo anno può registrare tanti obiettivi raggiunti, legati all’attività di assistenza e servizio per i nostri associati. Purtroppo alcune criticità gravano sull’economia del territorio. Fra i fattori positivi ricordo ad esempio i nostri progetti di sviluppo, come il piano di rilancio del polo manifatturiero di via Genova, l’area PuntoZero, frutto del lavoro di Confindustria e delle nostre imprese: una zona nella quale lavorano 300 persone e in cui sono concentrate tante imprese manifatturiere che operano anche sui mercati internazionali". Luci e ombre, invece, in materia di infrastrutture. "Accogliamo con favore – ha ricordato ancora Francesco Pacini – l’approvazione da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici del passaggio da Sat a Anas del progetto esecutivo della tratta Tarquinia-Pescia Romana, il lotto 6B. Un atto importante, decisivo, che rende l’opera finanziabile a tutti gli effetti. Un plauso, dunque, al Governo e alla pubblica amministrazione che hanno dato seguito alle sollecitazioni di tutto il mondo produttivo e non, delle associazioni datoriali e di molti sindaci della costa, riuniti nel percorso “Sì, Grosseto va avanti“, guidato dalla Camera di commercio e della Maremma e del Tirreno. A questo punto, però, siamo allarmati per la mancanza degli stanziamenti che il Governo aveva garantito e che invece è urgente e prioritario che metta a disposizione. La carenza di infrastrutture viarie, infatti, è una delle grandi criticità del nostro territorio, che ne limita lo sviluppo".

Una situazione critica sta scontando anche il polo chimico del Casone: "In questo momento – ha concluso Pacini – la chimica sta soffrendo una crisi generale, a livello europeo, ma in particolare esiste una crisi dei mercati che colpisce le imprese del comparto, in particolar modo Venator. Sul fronte dell’economia del territorio, dunque, c’è molto da lavorare e lo faremo, concentrandoci in particolare su quei progetti che portano sviluppo alle imprese, per il bene di tutta la nostra comunità".