Grosseto, 26 maggio 2024 – L’unica novità al momento sul mistero di Castel del Piano è che le scatole che contenevano le borse griffate per un valore di 500mila euro sono state ritrovate. Gli scatoloni, ovviamente vuoti, sono stati ritrovati dai volontari a circa un chilometro di distanza dal punto in cui era stato scoperto il furgone completamente bruciato.
Del corriere argentino di 40 anni, Nicolas Matias Del Rio, però ancora non c’è traccia. L’uomo è svanito mercoledì 22 maggio intorno alle 17:15 da Castel del Piano. Il corriere stava trasportando un carico di borse griffate destinate ad alcune aziende del distretto di Firenze Scandicci. Il suo furgone, Fiat Daily, è stato ritrovato bruciato a Roccalbegna, nella bassa Maremma.
Al momento tutte le piste sono aperte, ma gli investigatori non escludono l’ipotesi di una rapina. La procura di Grosseto ha aperto un’inchiesta.
"Mio figlio Nicolas è venuto in Italia nel dicembre dello scorso anche per la difficile situazione economica argentina. Voleva lavorare in Italia con me e la sua compagna. Ha un bambino di 8 anni. Ci eravamo sentiti un’ora prima del suo viaggio a Castel del Piano e nulla faceva prevedere quello che è successo. Dopo il ritrovamento del furgone bruciato la preoccupazione è divenuta insostenibile, il pensiero va fisso all’incolumità di Nicolas", racconta Eduardo Del Rio, il padre del corriere.
Ieri Eduardo Del Rio insieme a un gruppo di volontari e amici della famiglia si è dato appuntamento a Piancastagnaio per recarsi nella zona dov’è stato trovato il furgone e partecipare alle battute. Nel gruppo anche la compagna di Nicolas a cui è stato chiesto un indumento dell’uomo per le ricerche. Con loro una troupe di “Chi l’ha visto?“.
Le analisi scientifiche, intanto, escludono che nel furgone bruciato ci siano resti umani. Oltre che sulle verifiche delle telecamere ci si concentra sulla strana telefonata che sarebbe stata fatta a circa 30 chilometri di distanza, a Castel del Piano. L’ultima traccia del corriere scomparso.
Con il cellulare avrebbe chiamato il titolare della ditta dicendogli che il dipendente di un’altra azienda chiedeva di consegnare a Piancastagnaio quattro colli. "Sulle prime ho detto sì – racconta il titolare dell’azienda di trasporti Sergio De Cicco – poi mi sono ricordato che l’impresa non esisteva più da circa un anno. Ho richiamato Nicolas, di lui nessuna traccia. Così ho avvertito i carabinieri".