Klodjan Gjoni, Ozkurt Bozkurt e Emre Kaia. Sono loro – almeno per il momento – i tre stranieri, il primo di origine albanese e gli altri due di origine turca, che sono accusati di rapina e danneggiamento in concorso. Il terzo uomo che mancava all’appello del Nucleo investigativo dei carabinieri, sarebbe dunque il 28enne che ieri mattina, dopo essere stato arrestato, è rimasto in silenzio di fronte al giudice Cecilia Balsamo che ha convalidato il fermo. Il 22 maggio scorso, stando alla ricostruzione fatta grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza amiatine, era a bordo della Fiat Panda gialla di Gjoni, il giorno in cui Nicolas Del Rio è scomparso insieme a 500 borse griffate "Gucci" per un valore di 500mila euro.
Gli accertamenti dei carabinieri stanno aggiungendo elementi alla ricostruzione fatta per la scomparsa del corriere e del prezioso carico che trasportava, pur restando ancora aperto l’interrogativo al momento più importante: dove si trova Del Rio?
A questa domanda – dalla cui risposta dipende poi l’intero scenario – si tenterà di dare una risposta già da stamani attraverso l’interrogatorio di Gjoni, in programma nel carcere di Regina Coeli, a Roma, dove sarà ascoltato dai sostituti procuratori Giovanni De Marco e Valeria Lazzarini.
E’ lui, quindi, il primo dei tre componenti della presunta banda ad essere interrogato e la speranza è quella di poter avere indicazioni utili a dipanare i misteri che ancora avvolgono gran parte della storia.
Da capire, ad esempio, quali ruoli hanno avuto i tre ritenuti responsabili della rapina e poi del rogo che ha distrutto il furgone con il quale Del Rio trasportava le bose, così come da sapere resta il destino del carico rubato. Fermo restando che il primo nodo da sciogliere è quello del destino del corriere.
E non è escluso che gli elementi già in mano ai carabinieri possano anche portare a contestare anche un’altra ipotesi di reato, quella di sequestro di persona.
Già stamani, quindi, potrebbero essere aggiunti tasselli ad un puzzle ancora confuso nei dettagli. Altre indicaziono potrebbero poi arrivare dai rilievi che saranno effettuati nella villetta dove si presume possano essere state nascoste le borse in un primo momento. Villetta nella quale il padre di Gjioni svolgeva lavoretti di manutenzione.
Matteo Alfieri