REDAZIONE GROSSETO

Naufragio della Costa Concordia, Schettino chiede la semilibertà. Una sopravvissuta: “Vivrà sempre col peso della colpa”

Sconta una condanna a 16 anni di reclusione per il naufragio nelle acque dell’Isola del Giglio il 13 gennaio 2012

Grosseto, 21  gennaio 2025 – Francesco Schettino ha chiesto di poter accedere al regime di semilibertà. E’ questa la richiesta avanzata dai suoi legali e adesso i giudici dovranno esprimersi nell’udienza fissata per il prossimo 4 marzo.

Schettino, condannato a 16 anni di reclusione per il naufragio della Costa Concordia nelle acque dell’Isola del Giglio il 13 gennaio 2012, provocando 32 vittime e centinaia di feriti, in precedenza aveva anche chiesto – senza ottenerla – la revisione del processo e dal 2022 gode del permesso di uscire per andare a lavorare. Adesso però, avendo scontato già metà della pena, ha maturato il termine per chiedere appunto l’applicazione di misure alternative. L’ex comandante, fra l’altro, per la buona condotta che sta tenendo in carcere, può usufruire di 45 giorni di permesso all’anno.

Una delle persone sopravvissute al naufragio, Vanessa Brolli, 27 anni, che era in vacanza sulla Costa Concordia con i fratelli, i genitori e altri parenti per festeggiare i 50 anni di matrimonio dei nonni, ha dichiarato al quotidiano "Il Resto del Carlino": "Dispiace sapere che potrebbe tornare a casa. Schettino deve pagare per le sue colpe. A prescindere dalla decisione dei giudici siamo certi che Schettino vivrà il resto dei suoi giorni con addosso il peso di questa tragedia. Questa è la più grande pena per lui. Anche se dovesse uscire dal carcere, dovrà convivere con questa colpa per tutta la vita".