
Monica Pagni
GROSSETO
In provincia di Grosseto le crisi aziendali sono frammentate ma guardando a quelle più grandi coinvolgono nel complesso circa 480 lavoratori. La preoccupazione maggiore di Cgil è rivolta alla Venator, qui è in bilico il destino di oltre 200 lavoratori che fino a fine giugno sono parcheggiati in cassa integrazione straordinaria. La situazione di Venator non è affatto rosea e a denunciarlo torna la segretaria provinciale della Cgil Monica Pagni. "Lo scenario più preoccupante in provincia è senza dubbio quello della Venator, che rischia un impatto devastante per numeri, storia industriale e valore strategico. Sulle altre crisi aperte – spiega Monica Pagni segretaria Cgil Grosseto – non abbiamo al momento le stesse preoccupazioni, ma è fondamentale che si torni a produrre e a lavorare nei siti oggi fermi o a mezzo regime. La scure dei dazi contribuisce a dare un orizzonte economico tutt’altro che roseo. Occorre un intervento concreto per garantire occupazione e prospettive e una risposta del mercato che non sia quella del protezionismo". In provincia di Grosseto le aziende con un lavoro strutturato e numeri importanti non sono molte, in Maremma a trainare sono l’agroalimentare e il turismo. "Questo significa – prosegue Pagni - che anche l’accesso agli ammortizzatori sociali è più limitato, ma non per questo la situazione è meno grave: le crisi aziendali attualmente aperte interessano complessivamente quasi 480 lavoratrici e lavoratori della nostra provincia". Un numero che, secondo Pagni, descrive già da solo la criticità dello scenario grossetano: "La crisi del lavoro in provincia è evidente, e basta leggere alcuni dati per rendersene conto. A peggiorare il quadro c’è un altro fattore da non sottovalutare: tutti gli ammortizzatori sociali attivati nei tavoli di crisi attualmente in essere scadranno entro la fine del 2025. Se il mercato non riparte, ci troveremo a gestire emergenze sociali e occupazionali ben più estese".
Un tema accennato da Pagni e ripreso poi da Federico Capponi, segretario regionale di Uila, il settore Uil che si occupa di agroalimentare, è quello dei dazi introdotti dal Governo degli Usa. "I dazi sposteranno sicuramente gli equilibri e il settore vitivinicolo nella nostra provincia sarà quello più colpito. – commenta Capponi – Non è fuori luogo pensare che aziende vitivinicole che oggi non stanno male, possano andare incontro anche a situazioni nuove. C’è da capire se quanto si sta innestando di nuovo possa creare degli scossi su aziende forti che ad oggi godono di un buon export". A livello generale il tessuto imprenditoriale provinciale è composto da tante piccole aziende sotto i 15 dipendenti, anche in questo segmento ci sono aziende che hanno fatto richiesta di cassa integrazione, uno dei settori più interessato è quello che dell’artigiano. "L’edilizia è un settore da tenere sott’occhio - conclude Capponi – per ora sta reggendo ma la riduzione dei bonus ha spinto già qualche realtà a ricorrere alla cassa integrazione".
Nicola Ciuffoletti