NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Crisi aziendali, il focus. Coinvolti 480 lavoratori: "Forti preoccupazioni per il caso Venator"

Punto della situazione in provincia con la segretaria provinciale Cgil. Pagni: "Lo stabilimento di Scarlino ne coinvolge più di duecento. Per le altre situazioni abbiamo pensieri minori, anche se controlliamo".

Monica Pagni

Monica Pagni

GROSSETO

In provincia di Grosseto le crisi aziendali sono frammentate ma guardando a quelle più grandi coinvolgono nel complesso circa 480 lavoratori. La preoccupazione maggiore di Cgil è rivolta alla Venator, qui è in bilico il destino di oltre 200 lavoratori che fino a fine giugno sono parcheggiati in cassa integrazione straordinaria. La situazione di Venator non è affatto rosea e a denunciarlo torna la segretaria provinciale della Cgil Monica Pagni. "Lo scenario più preoccupante in provincia è senza dubbio quello della Venator, che rischia un impatto devastante per numeri, storia industriale e valore strategico. Sulle altre crisi aperte – spiega Monica Pagni segretaria Cgil Grosseto – non abbiamo al momento le stesse preoccupazioni, ma è fondamentale che si torni a produrre e a lavorare nei siti oggi fermi o a mezzo regime. La scure dei dazi contribuisce a dare un orizzonte economico tutt’altro che roseo. Occorre un intervento concreto per garantire occupazione e prospettive e una risposta del mercato che non sia quella del protezionismo". In provincia di Grosseto le aziende con un lavoro strutturato e numeri importanti non sono molte, in Maremma a trainare sono l’agroalimentare e il turismo. "Questo significa – prosegue Pagni - che anche l’accesso agli ammortizzatori sociali è più limitato, ma non per questo la situazione è meno grave: le crisi aziendali attualmente aperte interessano complessivamente quasi 480 lavoratrici e lavoratori della nostra provincia". Un numero che, secondo Pagni, descrive già da solo la criticità dello scenario grossetano: "La crisi del lavoro in provincia è evidente, e basta leggere alcuni dati per rendersene conto. A peggiorare il quadro c’è un altro fattore da non sottovalutare: tutti gli ammortizzatori sociali attivati nei tavoli di crisi attualmente in essere scadranno entro la fine del 2025. Se il mercato non riparte, ci troveremo a gestire emergenze sociali e occupazionali ben più estese".

Un tema accennato da Pagni e ripreso poi da Federico Capponi, segretario regionale di Uila, il settore Uil che si occupa di agroalimentare, è quello dei dazi introdotti dal Governo degli Usa. "I dazi sposteranno sicuramente gli equilibri e il settore vitivinicolo nella nostra provincia sarà quello più colpito. – commenta Capponi – Non è fuori luogo pensare che aziende vitivinicole che oggi non stanno male, possano andare incontro anche a situazioni nuove. C’è da capire se quanto si sta innestando di nuovo possa creare degli scossi su aziende forti che ad oggi godono di un buon export". A livello generale il tessuto imprenditoriale provinciale è composto da tante piccole aziende sotto i 15 dipendenti, anche in questo segmento ci sono aziende che hanno fatto richiesta di cassa integrazione, uno dei settori più interessato è quello che dell’artigiano. "L’edilizia è un settore da tenere sott’occhio - conclude Capponi – per ora sta reggendo ma la riduzione dei bonus ha spinto già qualche realtà a ricorrere alla cassa integrazione".

Nicola Ciuffoletti