Riccardo Bruni
Cronaca

"Pescatori, un disastro". Posti di lavoro a rischio

Problemi per il passaggio nel Porto canale di Castiglione: fondale basso. Manai: "Lavori non risolutivi, siamo in grave difficoltà". Incontro in Prefettura

Castiglione della Pescaia (Grosseto), 24 giugno 2024 – Siamo ormai a fine giugno, la stagione estiva è iniziata, ma per i motopesca di Castiglione della Pescaia continuano i problemi logistici che condizionano le giornate di lavoro in mare. Le imprese di pesca castiglionesi, infatti, per oltre sette mesi sono state ospitate nella Marineria del Porto di Punta Ala, non potendo entrare nel Porto Canale.

"Questo ha comportato importanti perdite economiche – afferma da Federpesca Roberto Manai – con grave disagio per gli equipaggi che si sono dovuti trasferire. Nella seconda settimana di giugno sono dovuti rientrare nel porto Canale di Castiglione, nonostante le condizioni logistiche del fondale non fossero adeguate. Da quel momento i motopesca hanno dovuto affrontare ulteriori difficoltà per uscire ed entrare nel Porto Canale a causa del basso fondale e della secca formatasi appena fuori dalla punta del molo di levante. Gli interventi del Comune non hanno modificato sostanzialmente il fondale".

Persistendo tale situazione, Federpesca ha anche richiesto un incontro al prefetto Paola Berardino, nel corso del quale i rappresentanti di categoria hanno illustrato la situazione. "L’amministrazione – sottolinea Manai – ha evidenziato le difficoltà economiche e logistiche cui deve sottoporsi per poter attuare un intervento che certamente non sarebbe risolutore del problema, poiché in poco tempo il mare riporterebbe la sabbia eventualmente scavata".

Il risultato è che gli equipaggi castiglionesi possono uscire a lavorare solamente in condizioni meteomarine perfette e con le maree favorevoli. "Le imprese stanno perdendo giornate di pesca – aggiunge Manai –, ma soprattutto stanno perdendo fatturato, poiché sono costrette a diminuire il periodo di pesca giornaliero pur mantenendo gli stessi costi di gestione".

Il prezzo del gasolio prima di tutto, ma anche i lavori di manutenzione e la strumentazione richiesta, come i nuovi tablet per i rilevamenti del pescato giornaliero. "Tutto ciò sta portando il settore della pesca a una conclusione definitiva – conclude Manai – che si concretizzerà nelle prossime settimane con l’attuazione della misura sulla demolizione dei motopesca e la chiusura per cessata attività dell’impresa di pesca. Nella zona che comprende Liguria, Toscana e Lazio saranno oltre 250 i motopesca che verranno demoliti, con la conseguente perdita di prodotto ittico fresco nazionale e 750 posti di lavoro".