
L’assessora Eleonora Goti non ha convinto con le sue spiegazioni i rappresentanti del centrosinistra follonichese che la criticano
La Commissione politiche di Genere, fiore all’occhiello per quantità e qualità delle iniziative rivolte alle scuole e alla cittadinanza, cambia nome e volto, e non certo in positivo. Questo quanto emerso dalla presentazione in seconda commissione consiliare del nuovo regolamento a cui hanno partecipato, oltre ai membri di diritto, diverse componenti della vecchia commissione e cittadine.
E’ quanto dicono i rappresentanti del Pd, di Rifondazione- Follonica a sinistra e della lista civica ’Pecorini’.
"Si ritorna – dicono – al vecchio nome di Commissione Pari Opportunità, si riduce il numero ad un massimo di 15 componenti senza nessuna indicazione dei criteri che orienteranno le scelte o le esclusioni e, dulcis in fundo, si elimina il Punto di Ascolto Antiviolenza come membro di diritto della Commissione. A nulla sono valse le richieste di riconsiderare queste scelte discutibili, l’assessora Eleonora Goti si è trincerata dietro un atteggiamento di ostinato rifiuto di qualsiasi modifica fornendo come unica motivazione il fatto che questa era la decisione e non intendeva tornare indietro".
"Giustificare il cambiamento del nome da Commissione Politiche di Genere al vecchio Cpo – sostengono – è stata un’arrampicata sugli specchi. L’assessora ha pronunciato più volte la parola ’inclusione’ ma i fatti fanno intendere che stiamo andando verso l’esclusione e verso una Cpo blindata dalle scelte della maggioranza. Il Punto di Ascolto Antiviolenza dell’associazione Olympia de Gouges è a Follonica dal 2009, collocato all’interno del Comune con una delibera di Giunta su proposta della Commissione Pari Opportunità di allora. Dire, come l’assessora Goti ha fatto, che il Punto d’Ascolto non ha più diritto di qualsiasi altra associazione di stare dentro la Commissione significa disconoscerne il valore, non rispettare l’impegno totalmente gratuito delle volontarie che vi operano, non condividere la libertà e l’indipendenza delle donne e dei diritti umani violati, non considerare l’enorme danno causato dalla violenza assistita. Oggi più che mai la violenza di genere è la madre di tutte le altre forme di discriminazione e violenza e i femminicidi, come purtroppo leggiamo quasi quotidianamente, sono sempre più efferati e gli autori sono sempre più giovani. Invece per Goti il Punto di Ascolto Antiviolenza è equiparabile alla sezione femminile di burraco, con tutto il rispetto per chi ha la passione del burraco".