GROSSETOSi parla di sociale, di sostenibilità e di dignità. Sono arrivate nelle case delle persone bisognose delle lavatrici, un oggetto spesso dato per scontato ma che non lo è affatto. Già ieri consegnate le prime dieci, le altre arriveranno a scadenza trimestrale. "Cambiando la modalità di gestione di un oggetto senza alcun tipo di onere pubblico, un rifiuto viene trasformato in un bene messo a disposizione delle persone che ne hanno bisogno". Questo è ciò che riassume il progetto ’Utile’, realizzato dall’impresa bolognese Dismeco, che ha collaborato con Caritas diocesana e il sostegno del Comune. Si tratta di lavatrici rigenerate, donate da Dismeco alla Caritas, un progetto che l’impresa di Bologna porta avanti da tempo, pioniera come idea e Grosseto è uno dei primi comuni a partecipare perché si trova solamente al quarto posto come beneficiario, che ha l’obiettivo di recuperare e rigenerare le lavatrici prelevate dalle stazioni ecologiche Hera, per poi consegnarle perfettamente funzionanti a persone che si trovano in stato di fragilità sociale ed economica. Un’iniziativa unica a livello europeo che consente ai rifiuti Raee di avere un secondo ciclo di vita, contrastando l’inquinamento in un’ ottica green. "Vogliamo diffondere questo messaggio: distruggiamo ma non ciò che può essere recuperato e donato- questo è ciò che dice l’ad di Dismeco Claudio Tedeschi - ci siamo accorti come azienda che, le lavatrici dismesse potevano essere recuperate con interventi minimi. Le lavatrici riparate sono di ottima qualità, non diamo alle persone un prodotto scarso. Ci siamo anche accorti che le lavatrici dismesse non sono scartate perché sono rotte ma perché mancano i pezzi di ricambio quindi noi possiamo fornire i pezzi storici di ricambio che recuperiamo in un percorso di responsabilità sociale, ambientale e di solidarietà". "Non è un progetto di beneficenza fine a se stessa ma si colloca nella linea della bussola dell’impegno sociale della Caritas e della Chiesa - afferma don Enzo Capitani, direttore della Caritas diocesana- Sono gesti che strappano le radici della povertà, dare del bene a chi ha bisogno sottintende un possibile polo che può nascere a Grosseto per poter affiancare questa idea. E’ una piccola partenza ma dobbiamo dare seguito al progetto". "Questo progetto si sposa ad un atto di solidarietà più completo- dice l’assessore Chiara Vazzano- ovvero andando a ridare la dignità alle persone che consiste anche nel potersi prendere cura di sé stesse. Un passo avanti rispetto alla solidarietà di cui ci si occupa normalmente, si concretizza l’idea di solidarietà combaciandola con la sostenibilità dando una qualità e garanzia ai bisognosi con un oggetto rigenerato".
Maria Vittoria Gaviano