
Passa anche la mozione per intitolare una via o uno spazio pubblico a Sergio Ramelli. Rossi: "Morì in ospedale dopo un barbaro agguato. Un monito a tutti per ricordare".
Approvata dal Consiglio comunale la variante al piano attuativo, "finalizzata – si spiega dal Comune – a ottimizzare e armonizzare gli interventi nell’area della Sugherella, situata ai margini della Cittadella".
La proposta, presentata dall’assessore all’Urbanistica Fabrizio Rossi, "mira a una riorganizzazione della distribuzione dei lotti e delle proprietà all’interno dell’area, per favorire un miglioramento complessivo del territorio. La variante, nello specifico, prevede l’acquisto di una porzione di terreno comunale da parte dell’amministrazione, per poi redistribuire le aree, così da completare la lottizzazione in modo più equilibrato e funzionale".
"Si tratta di una modifica puramente patrimoniale – commentano il primo cittadino Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore Rossi – che, in quanto tale, non comporta modifiche sostanziali al piano originario. Con l’acquisizione del lotto 8, saremo finalmente in grado di completare la lottizzazione dei volumi residui, garantendo così la conclusione di un processo di sviluppo urbanistico".
Il consiglio comunale, inoltre, ha approvato la mozione per intitolare una via o spazio pubblico della città, a Sergio Ramelli, giovane milanese ucciso a metà anni ‘70, durante gli "anni di piombo".
"Intitolare una via o spazio cittadino a Sergio Ramelli, – dice l’assessore Fabrizio Rossi – un giovanissimo di appena 18 anni, vittima di un vile e barbaro agguato avvenuto il 13 marzo 1975 che lo portò alla morte dopo 47 giorni di agonia e ricovero in ospedale a Milano, deve servire a tutti noi per ricordare un simbolo di una generazione e di una Italia, degli anni di piombo, che non vogliamo dimenticare. Ogni anno, anche il sindaco di Milano e tutte le autorità cittadine, ricordano il giovane assassinato dall’odio politico cieco di quegli anni, per mano di altri ragazzi. Contro tutti gli odiatori seriali, di ieri e di oggi, noi contrapponiamo la pacificazione nazionale, consapevoli che se la memoria comune è difficile, noi non smettiamo di provarci".