Decoro urbano. Gli interventi del Comune

L'Amministrazione comunale di Castel del Piano si impegna per il decoro urbano, ripulendo il parco dei cigni da piante invasive. Un intervento necessario per preservare un luogo caro ai cittadini, ricco di storia e memoria.

Decoro urbano. Gli interventi del Comune

L'Amministrazione comunale di Castel del Piano si impegna per il decoro urbano, ripulendo il parco dei cigni da piante invasive. Un intervento necessario per preservare un luogo caro ai cittadini, ricco di storia e memoria.

L’Amministrazione comunale riparte dal decoro urbano. Dopo gli eventi estivi e dopo tante attività di promozione culturale, l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Cinzia Pieraccini adesso si impegna a migliorare i tanti aspetti di "casa propria" e quindi è ripartita a ripulire alcuni angoli preziosi della cittadina. La scorsa settimana è stato il momento del parco dei cigni. Al centro del parco c’è uno stagno e questa "Gora" così la chiamano i cittadini, è stata ripulita dalla Egeria densa, una pianta che prolifica molto velocemente. Per eliminare questa pianta è stata utilizzata una ruspa. "Le attività – spiega Pieraccini – fanno parte della manutenzione generale di Castel del Piano e in questo caso è un intervento per eliminare questa pianta che prolifera molto velocemente". Il parco dei Cigni negli anni è stato al centro di molte polemiche. I cittadini lamentavano una scarsa cura del luogo, peraltro qui è presente anche l’unica area cani del paese. Erba alta, rifiuti gettati in maniera irregolare e degrado generale. Compito di questa amministrazione è quello di prendersi cura dei luoghi vissutati dai cittadini. Gli abitanti di Castel del Piano sono molto legati a questo luogo perché qui c’è una bella fetta di storia del recente passato. Questo parco che per anni i cioli (abitanti di Castel del Piano) hanno chiamato gora, sorge sui resti di un’antica miniera dove si estraeva e si lavorava la farina fossile. Un prodotto che dette occupazione a migliaia di cittadini (dal 1913 al 1978), ma a caro prezzo. Dietro quella farina fossile, che qui in molti per anni hanno chiamato Latte di Luna, in realtà si nascondeva il biossido di silicio causa di molte morti per silicosi.