REDAZIONE GROSSETO

"Degrado e abbandono. Perso il ruolo di giardino"

Il punto di vista dell’architetto Roberto Aureli: "C’è scarsa attenzione"

Roberto Aureli

Roberto Aureli

"Ormai da decenni le mura di Grosseto sono in stato di degrado e di abbandono". Così l’architetto Roberto Aureli, che più volte si è occupato dei luoghi simbolo della città. "Più volte la stampa locale si è occupata dell’annoso tema denunciando, con interviste mirate, la scarsa fattiva attenzione che il primo parco urbano della città suscita negli amministratori pubblici e negli enti culturali cittadini. L’abusata e teorica ’rivitalizzazione del centro storico’ passa inevitabilmente nel riqualificare e nel permettere una fruizione sicura e continua dei giardini delle Mura. Il nostro ottocentesco parco urbano è il risultato di imponenti lavori di trasformazione, con relativi abbattimenti, di una fortezza militare in disuso, compiuti negli anni del governo di Leopoldo II di Lorena (Canapone). Analogamente a tante fortezze toscane – sottolinea Aureli – . Ma, al contrario di tanti esempi emulabili (Lucca per eccellenza), le nostre mura sembra abbiano dimenticato il loro ruolo di ’giardini e pubblici passeggi’ che già nel primo regolamento ottocentesco si esaltava".

Poi passa agli esempi. "Esempio emblematico è sicuramente il bastione Rimembranza con la sua alberatura radiocentrica –in parte scomparsa- che ha nell’obelisco abbellito dalla fontana (da decenni non più funzionante) dei quattro leoni, realizzati in marmo dallo scultore Battelli di Pietrasanta nel finire dell’ottocento, l’elemento caratterizzante piccolo capolavoro nostrano che ricalca, in scala, il monumento ben più famoso realizzato qualche anno prima dal noto architetto Giuseppe Valadier in piazza del Popolo di Roma. Altri capolavori abbelliscono i nostri bastioni. Il busto di Giuseppe Garibaldi, opera del 1882 di Tito Sarrocchi, il busto di Giuseppe Mazzini realizzato dal padre degli scultori grossetani Ivo Pacini, il ’Cinghialino’ opera degli anni cinquanta di Tolomeo Faccendi – il più noto e prolifico scultore cittadino - che realizzerà anche la targa commemorativa dei caduti in guerra sull’obelisco del bastione Rimembranza che, in maniera impropria in una recente pubblicazione, ha visto diversa attribuzione. Anche il patrimonio arboreo rappresenta un valore aggiunto alla qualità delle possibili passeggiate". E aggiunge: "Aldilà degli aspetti irrisolti e dei mancati completamenti dei lavori (vedi bastione Maiano, ascensore in metallo davanti all’ufficio anagrafe, ecc.) si è anche assistito a un impoverimento di quelle attrattive, ormai esistenti dagli anni sessanta, rappresentate dalla esposizione di reperti archeologici che già nelle volontà dei progettisti Mazzolai e Luzzetti si potevano cogliere nella ’passeggiata archeologica’. Ad oggi rimangono solo monconi di brutte murature".