"Il parco giochi della pineta di Ponente è stato completamente abbandonato dall’Amministrazione comunale". Sandro Marrini, esponente di Fratelli d’Italia a Follonica, non utilizza giri di parole per descrivere la situazione attuale di uno dei parchi storici e più importanti della Città del Golfo. "Le ringhiere che delimitano il parco non vengono sostituite da almeno 50 anni e si trovano solamente in una parte dell’area, con la conseguenza che i bambini rischiano di cadere se si arrampicano sul muretto adiacente. La fontanella non funziona ed è piena di erbacce ed acqua putrida, il parco è disseminato di buche ed è trasandato – continua il consigliere comunale di Fratelli d’Italia". Marrni ricorda di aver presentato numerose interrogazioni in passato per chiedere interventi per migliorare la sicurezza dei bambini, dei genitori e dei nonni che frequentano il parco, ma sono sempre cadute nel vuoto.
"Ho chiesto anche – prosegue – che venisse fatta una recinzione in ferro battuto in modo da chiudere la zona di notte, dato che è scarsamente illuminata, e che venissero realizzate un’entrata e un’uscita del parco. La risposta a queste mie proposte è stata disarmante e imbarazzante: sono stato accusato di voler chiudere i piccoli frequentatori all’interno della zona. Così però la situazione è indecente: l’erba è alta, i giochi sono imbrattati e mal funzionanti, da tempo ci sono transenne e reti di plastica che delimitano tratti di pineta in cui si sarebbero dovuti svolgere interventi che il Comune non ha mai portato a termine". "Il parco della pineta di ponente deve diventare un fiore all’occhiello per la città, dato che si trova in una zona centrale, è molto frequentato e qui hanno giocato generazioni di follonichesi – sottolinea Marrini – Proprio per questo motivo, lancio una proposta: perchè il Comune, ogni anno, non investe parte dell’imposta di soggiorno per riqualificare la zona, in modo da far sì che non ci siano solamente interventi spot a fini elettorali?". Marrini ricorda poi che le sue segnalazioni non vogliono essere le solite schermaglie politiche figlie dell’approssimarsi delle elezioni. "Sono dell’idea che, quando ci sono di mezzo la serenità, la sicurezza e la tranquillità dei bambini – conclude – i vessilli dei partiti debbano essere rimossi e si debba remare tutti nella stessa direzione per il bene delle future generazioni".