Grosseto, 15 novembre 2024 – Ruspe ed escavatori sono entrate in azione ieri. E’ partito il progetto di demolizione e ricostruzione dell’ex palazzo anagrafe in via Saffi. Parte così il maxi-progetto «Ri-Abitare Grosseto: la via dell’identità e dell’innovazione». L’iniziativa, finanziata attraverso il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (Pinqua), rappresenta una delle componenti principali del piano di riqualificazione urbana per il centro storico e le aree periferiche della città, con un investimento complessivo di circa 8 milioni di euro solo per il rinnovamento della zona di via Saffi. L’intervento mira a trasformare l’ex palazzo dell’anagrafe in un edificio multifunzionale e sostenibile, in grado di rispondere alle esigenze abitative e sociali di una comunità urbana in evoluzione. La decisione di demolire l’edificio preesistente e ricostruirlo nasce dalla necessità di superare i limiti funzionali, strutturali e tecnologici di un immobile ormai obsoleto, che non risponde più agli standard moderni. Il progetto prevede la ricostruzione dell’edificio mantenendo il volume complessivo dell’immobile, ma con una distribuzione interna completamente rinnovata.
Il nuovo palazzo ospiterà tre livelli fuori terra e un piano interrato. Mentre i piani superiori saranno interamente dedicati a residenze pubbliche (Erp), con venti appartamenti di diversa superficie destinati a giovani coppie, nell’ottica di favorire il ripopolamento del centro storico, il piano terra sarà dedicato a uffici comunali. Al piano interrato, oltre a box e cantine per le abitazioni, verrà predisposto uno spazio per l’archivio dell’Università. Il nuovo palazzo è stato progettato per ottenere la classe energetica A, con consumi energetici quasi azzerati. La struttura rispetterà i principi dell’edilizia sostenibile e sistemi di gestione dei rifiuti che garantiscono un’impronta ecologica ridotta, allineandosi così agli obiettivi di sostenibilità europei. Con il supporto del programma Pinqua, il Comune di Grosseto punta a valorizzare sia il centro cittadino che le periferie, riqualificando spazi abbandonati o non sfruttati, senza consumo di nuovo suolo, per rafforzare l’identità storica della città e promuovere un nuovo modello abitativo innovativo e sostenibile.