LAURA LUCENTE
Cronaca

Giovane disabile precipitato nel vuoto da 10 metri, il padre: “Ora voglio la verità”

La vittima, 27 anni, rischia la paralisi. Era in una struttura di Cortona per i suoi problemi di salute. Il padre a Maremma Oggi: “Non si può lasciare un ragazzo nelle condizioni di mio figlio senza guardarlo a vista”

Il giovane è ricoverato a Careggi

Il giovane è ricoverato a Careggi

Grosseto, 28 marzo 2025 – Un dramma nel dramma per la famiglia di Alessio Scotto, il giovane disabile precipitato nel vuoto mercoledì scorso a Cortona, in provincia di Arezzo. La delicata operazione a cui è stato sottoposto all’ospedale fiorentino di Careggi dopo l’incidente gli ha salvato la vita, ma nulla si è potuto per evitargli la paralisi agli arti inferiori, mentre permane il rischio di una paralisi totale. Troppo gravi le ferite riportate nell’impatto che gli hanno lesionato la colonna vertebrale in maniera irreversibile. Il giovane è ora in terapia intensiva e le prossime ore sono delicatissime.

Era un tranquillo pomeriggio primaverile quando è avvenuto l’incidente ora al vaglio degli inquirenti. Il drammatico episodio nella palestra del Mercato di Cortona, dove il giovane si trovava con alcuni ragazzi della struttura che lo ospita, per un’uscita sportiva. Non si sa come, ma Alessio è sfuggito al controllo degli operatori e sporgendosi dalla balaustra della palestra è precipitato nel vuoto facendo un volo di oltre 10 metri finendo rovinosamente nel campo agricolo sottostante. Un dramma nel dramma perché il giovane, 27 anni, affetto da un gravissimo disturbo psichico e comportamentale era arrivato a Cortona, dall’entroterra maremmano, pochi mesi fa dopo un lungo calvario della famiglia che aveva finalmente trovato una soluzione nella struttura Cam del Ferretto. La storia della famiglia Scotto è stata raccontata nei mesi scorsi anche dalla redazione di Maremma Oggi che ora ha raccolto lo strazio del padre Paolo. “Non si può lasciare un ragazzo nelle condizioni di mio figlio senza guardarlo a vista – ha dichiarato - chi ha sbagliato deve assumersi le responsabilità”. La Procura di Arezzo ha aperto un’indagine. I reati ipotizzati sono quelli di lesioni gravissime e di omessa custodia. Dalla struttura sanitaria non trapelano dichiarazioni.