Sono passati quasi due anni dal crollo del muro sotto via del Grottino a Porto Santo Stefano. Era il 3 dicembre 2022 quando, durante un forte temporale, il muro di contenimento venne giù assieme al terrapieno. Da allora nulla è cambiato – se non una "toppa" che permette di percorrere la strada in un senso di marcia, sfruttando il marciapiede adiacente – rendendo difficile l’attività del negozio che si trova di fronte, Mobili Gala. I titolari Fiorella, Roberta e Roberto Gabriele chiedono così che il muro "venga ripristinato, togliendo un disagio all’intera zona. Che è ancora transennata è degradata – dicono –. Le pulizie non vengono effettuate perché non si può accedere, quindi rimangono le erbacce e i rifiuti. È rimasto tutto così, tra l’altro negli ultimi temporali si sono danneggiati anche degli alberi. E non c’è solo la parte del muro ad essere oggetto di degrado: la strada si sta deteriorando con il passaggio dei camion pesanti sul marciapiede, si sono fornate delle buche. Il nostro problema principale riguarda lo scarico delle merci. I mezzi devono andare sulla strada principale per scaricare, devono fare il doppio lavoro. Poi il disagio è anche per i clienti, qualcuno alla fine non viene perché non è chiaro come arrivare, questo crea un danno all’attività. E spesso scooter e automobili passano in senso contrario per evitare di fare tutto il giro, con evidenti pericoli per chi invece transita nel giusto senso rischiando un incidente".
Pochi, per la verità, gli aggiornamenti, come spiega il sindaco Arturo Cerulli. "Ancora grosse novità in merito non ci sono – spiega il primo cittadino –. Stiamo facendo pressione affinché il danno venga risolto, ma al momento il Comune è in attesa di dati certi per poter intervenire. Il problema è capire se il muro era crollato perché era fatto male o perché c’è una frana in atto sulla collina sovrastante. Inoltre c’è anche da capire a chi spetterebbero i pagamenti dei lavori di ripristino, se al Comune, ai privati, alla Regione o allo Stato. Non si tratta di un lavoro esorbitante, ma se il problema non è solo nel muro è un palliativo che non serve a nessuno. L’incarico sugli studi è stato affidato allo stesso studio che seguì lo smottamento in via del Fortino qualche anno fa, dove intervenne tra l’altro la Regione con un finanziamento per sistemare la zona".
Andrea Capitani