Grosseto, 20 gennaio 2024 – Erano lì, tutti insieme, con un megafono, striscioni e cartelloni colorati di lilla. Ma soprattutto con la loro voce, tra commozione e forza. Lilla come il simbolo della fondazione Fiocchetto Lilla, scesa in piazza Dante ieri pomeriggio per gridare contro i tagli effettuati alla legge di bilancio del 2021, che garantiva i 25 milioni del Fondo per il contrasto dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione. Questo nonostante il ripensamento del Governo con il nuovo fondo di dieci milioni annunciato dal Ministro Schillaci.
Grosseto c’era, pronta a gridare la speranza di ricevere fondi per le cure e per finanziare le strutture. Circa cinquanta persone si sono ritrovate in piazza guidate da colei che è ormai un punto di riferimento: Mariella Falsini presidente dell’associazione Perle Onlus e Fondazione Fiocchetto Lilla. I dieci milioni vengono considerati come un contentino dai manifestanti e dalla presidente, anche se affermano che rappresenta comunque un piccolo passo. Protesta per i tagli ma non solo. Il problema è stato sviscerato. Alcuni manifestanti e la Falsini, hanno parlato della malattia, che all’inizio si presenta come un’amica, ma in realtà è la più grande nemica per chi la incontra. "È vestita bene e sa insediarsi nella vita di chi la subisce, ma non solo. Arriva anche in casa, nelle famiglie. Ed è molto difficile ammetterlo – dice Mariella Falsini –. Sembra la malattia della vergogna". Giorgia Rosadini era lì, con il suo cartellone, lilla ovviamente, insieme alla mamma, a cui molte volte stringeva la mano. Quella mano che l’ha aiutata. "Sono quattro anni che cerco di migliorare la situazione, ma il problema c’era da prima. È stata una goccia a far traboccare il vaso. Ho avuto il coraggio di chiedere aiuto ai miei genitori, e ci siamo recati all’ospedale, ma il problema è stato sminuito. Ero dimagrita molto ed il medico ha dichiarato che dovevo reintegrare gli alimenti. Quindi ci siamo affidati a un nutrizionista privato e sono riuscita a vedere miglioramenti. Così si sono azzerati i muri che avevo creato".
Si chiamerà Maria Vittoria "perché è la mia Vittoria più grande" spiega Ilaria Cec iarini, futura mamma che ha raccontato i suoi disturbi alimentari. "Ti colpisce inaspettatamente – dice – , avevo 17 anni. Ti ci ritrovi a viverla e di conseguenza coinvolge anche la tua famiglia. Sono stata fortunata perché mia mamma ha chiesto aiuto a Perle Onlus. Non bisogna mai mollare. Di solito dicono che non si può guarire invece si, si può guarire".
La testimonianza anche da un’insegnante, Elisa Casaburi . "C’è una sensazione di vuoto – dice – che si vorrebbe riempire ma si ha paura. Si vive un equilibrio tra desiderio di leggerezza e pesantezza.Chi ne soffre ha una enorme fame di vita,sensibilità e amore. L’ho vissuto come docente, amica e l’ho sfiorata. Troppo spesso diventa un argomento tabù". La parola anche a un medico. Maria Carla Martinuzzi medico volontario di Perle Onlus spiega "Molto spesso ho detto ai miei colleghi, che la malattia non è legata al periodo adolescenziale. È una malattia mentale, negata da chi ne soffre, e che al tempo stesso teme di non poter guarire. Mi sono chiesta a volte cosa ci facessi all’interno dell’associazione, finché la malattia non ha colpito dentro la mia famiglia. A quel punto la persona malata fa entrare la propria famiglia in una crisi profonda".
Poi arrivano le parole del sindaco Vivarelli Colonna , parlando della sua esperienza personale. "I denari ci sono – dice – . Il Governo sta lavorando affinché questa misura divenga strutturale. Sono uomo del fare, di indole pragmatica. Da parte mia assicuro il massimo impegno affinché il centro residenziale Casa Mora sia sviluppato per tutto il suo potenziale e attiverò percorsi di sensibilizzazione sociale. Non sarete lasciati soli".