"Nelle more della piena operatività del nuovo nomenclatore tariffario, e dell’ulteriore aggiornamento dei Lea, atteso per il primo semestre 2024, al fine di garantire ai pazienti affetti da disturbi della nutrizione e dell’alimentazione una appropriata presa in carico da parte delle strutture regionali, ho deciso - con un emendamento che sarà proposto in conversione al decreto Milleproroghe - di mettere a disposizione del Fondo straordinario per il contrasto dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione ulteriori risorse - pur in assenza della completa rendicontazione da parte delle Regioni di quelle già erogate in loro favore - pari a 10 milioni di euro per il 2024" ha annunciato ieri il ministro della Salute, Orazio Schillaci alla Camera. "Accogliamo con grande soddisfazione l’annuncio del ministro Schillaci in merito allo stanziamento per il 2024 di 10 milioni, così come già accaduto nel 2023, a favore del Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione ha sottolineato la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei. "L’Umbria - continua la governatrice - riserva particolare attenzione a questa problematica e offre strutture e personale d’eccellenza. Nei giorni scorsi mi ero adoperata nei confronti del governo affinché venisse ripristinato il Fondo". Soddisfazione e polemica anche nel centrodestra toscano: "Abbiamo assistito ad una becera propaganda da parte del Pd che ha voluto fare speculazione politica su un tema così delicato. Mentre i dem strumentalizzavano all’inverosimile il problema, i nostri parlamentari hanno lavorato e grazie all’impegno del ministro si è risposto con i fatti alle strumentalizzazioni", hanno sottolineato il deputato di Fratelli d’Italia Chiara La Porta e il consigliere regionale FdI Diego Petrucci. Il Pd toscano aveva tuonato così: "Il governo ha cancellato i 25 milioni. Una scelta che comporta interruzioni terapeutiche gravi, meno posti per la cura e meno professionisti".
Grosseto, 18 gennaio 2024 - Raccontare in pubblico, ospite di RaiNews, che ha dovuto combattere con un disagio pesante. Questo ha fatto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto, spiazzando anche chi è abituato a pensarlo lontanissimo da certi lati bui dell’inconscio. Lui che ha fatto dell’esuberanza, del modo di fare istrionico, un punto fermo del suo stare con gli altri. Davanti alle telecamere ha raccontato della sua battaglia contro i disturbi alimentari e ha chiesto al governo – quel governo che veste gli stessi colori politici della maggioranza del consiglio comunale grossetano – di trovare i 25 milioni necessari per rifinanziare il fondo.
Sindaco, lei ha parlato di dismorfia muscolare: in cosa consiste esattamente?
"Per farla facile possiamo dire che sei grosso ma ti vedi fragile. Scatta dunque un’ossessione per l’esercizio fisico: non sei mai sazio della tua crescita. É una visione distorta che hai di te stesso".
Quando ha iniziato a soffrirne?
"Prima di questo disturbo ho avuto quello dell’anoressia verso i 13 anni. Il dismorfismo è arrivato a ruota".
È riuscito a individuare i motivi per i quali ne ha sofferto?
"Riguardo l’anoressia posso dire con certezza che è nata dalla cattiveria delle persone. Dalle prese per i fondelli, dal bullismo che ho subìto in giovanissima età. Ricordo che un’estate misi su diversi chili: dei conoscenti iniziarono a sfottermi. A quel punto smisi pressoché di mangiare e persi molto peso, troppo. Poi scattò il chiodo fisso dello scolpire il mio corpo, del farlo crescere forte: da lì ho imboccato l’esagerazione della dismorfia muscolare. Tutt’oggi sono arrivato a 54 centimetri di circonferenza tra bicipite e tricipite del braccio. Chi fa sport sa che sto parlando di cifre considerevoli, eppure a me non paiono così tanto elevate".
Come l’ha affrontata?
"La famiglia mi ha aiutato tantissimo nella parte dell’anoressia: mio padre aveva capito, mi sosteneva, mi insegnava ad avere un’adeguata nutrizione e riguardo verso i princìpi di una vita sana. Mi sono dunque buttato a capofitto nello sport come il nuoto agonistico, con ottimi risultati. Ma devo essere sincero sino in fondo: il dismorfismo è più difficile da abbandonare. Devi essere davvero molto bravo e seguito da persone qualificate. Altrimenti, diciamo che ne prendi atto e ci convivi".
Lei ha perorato con insistenza la causa del rifinanziamento per le politiche di contrasto al disagio alimentare.
"Sì. Ho attivato tutti i miei canali nazionali: il progetto non solo sarà rifinanziato, ma ho ricevuto rassicurazioni affinché divenga strutturale".
Perché ha deciso di esporsi pubblicamente?
"Perché penso che oggi i giovani siano spesso abbandonati. E con problemi sempre crescenti. In Italia oltre 5 milioni di persone sono coinvolte da questo tema. E tanti sono giovani tra gli 8 e i 16 anni. Hanno bisogno di esempi positivi e di chi ha sofferto ma ce l’ha fatta".
Quale messaggio vuol mandare ai giovani che soffrono di disturbi alimentari?
"Approfondite, conoscete, appassionatevi allo sport, inseritelo in maniera regolare nelle vostre giornate, come fosse un alimento di cui non si può fare a meno. Non temete di rendere nota la vostra storia tramite il ricorso alle strutture preposte: sono lì per aiutarvi. Non sottovalutate. Mai. Non sono cose da cui si può fuggire: vanno affrontate".
Lei è sempre molto autoironico, anche nei confronti di chi in passato ha fatto apprezzamenti offensivi sulla sua corporatura. È il modo migliore per affrontare qualsiasi problema?
"L’autoironia, la leggerezza, la capacità di mettersi in dubbio e di prendersi in giro servono a far calare la pressione psicologica, ad alleggerire l’ansia e ad affrontare la vita e qualche sciocco con la più potente delle armi: quella del sorriso".