NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

"Diventa fondamentale cercare nuovi sbocchi"

Zappelli (Grosseto Export): "Opportunità nel Sud Est asiatico e in Medio Oriente"

Gabriele Zappelli

Gabriele Zappelli

Chi ha il polso della situazione è Gabriele Zappelli, manager di Grosseto Export (100 milioni di fatturato per le aziende associate) che proprio in questi giorni si trova insieme a 4 cantine associate al Consorzio ad Houston, in Texas, per partecipare a un importante evento dedicato al food & wine italiano. Tra un incontro e un altro Zappelli ha avuto modo di aver preso parte a una tavola rotonda con importanti buyers texani, durante la quale si è discusso della possibile introduzione dei dazi voluti da Donald Trump.

"Dal punto di vista degli importatori – spiega Zappelli – la strategia resta quella di proseguire con gli acquisti, valutando però con maggiore prudenza le quantità da ordinare, almeno fino a che il quadro dei dazi non sarà più chiaro. Questo potrebbe tradursi in una riduzione temporanea dei volumi esportati negli Stati Uniti, che restano comunque il primo mercato di riferimento per le nostre aziende".

Le imprese associate a Grosseto Export esportano negli Usa per 2-2,5 milioni di euro. "In questo scenario – prosegue – diventa fondamentale esplorare nuovi sbocchi, soprattutto in un momento in cui l’Europa presenta diverse difficoltà. Mercati meno battuti, come il Sud-est asiatico e il Medio Oriente, stanno registrando una forte crescita economica e rappresentano un’opportunità concreta per il futuro dell’export italiano".

Zappelli presenta due scenari, uno più ottimistico sulla possibilità che i dazi, se introdotti, non saranno troppo alti e penalizzanti. "Tuttavia, l’incertezza pesa sulle decisioni dei buyer, allungando i tempi di acquisto e riducendo temporaneamente i quantitativi ordinati – prosegue Zappelli –. Per ora, le quote di mercato vengono mantenute, anche grazie alla solidità dell’economia americana e alla continua domanda di prodotti italiani, in particolare di vino, che qui in Texas gode di ottima salute". Poi ci sarebbe lo scenario peggiore: "Lo scenario più critico sarebbe quello in cui i dazi spingessero i buyer a chiedere forti sconti alle aziende italiane per mantenere il loro posizionamento di mercato. Questo potrebbe mettere in difficoltà molte imprese, costringendole a ridurre la loro presenza negli Stati Uniti e a perdere anni di lavoro e investimenti. Va ricordato che chi oggi opera con successo su questo mercato è perché ha costruito nel tempo una solida rete commerciale e ha affrontato le complesse normative locali".

Zappelli chiude con una nota di cauto ottimismo: "Tra i produttori e gli operatori presenti qui a Houston si percepisce fiducia nel futuro, e il Texas si conferma uno degli stati più dinamici degli Usa".

N.C.