Documentario a regia femminile. Weekend insieme a "DocuDonna"

Sabato e domenica la sesta edizione del festival internazionale

Documentario a regia femminile. Weekend insieme a  "DocuDonna"

Un frame di uno dei documentari in programma a Massa Marittima domani e domenica

Provengono da Spagna, Italia, Paesi Bassi, Inghilterra e Stati Uniti le registe di talento che parteciperanno alla sesta edizione di DocuDonna, il Festival internazionale del documentario a regia femminile in programma sabato e domenica a Massa Marittima alla Sala dell’Abbondanza, nuovo Cinema Goldoni. Ad aprire DocuDonna sarà il documentario fuori concorso "Donna": Women in Revolt di Yvonne Scholten del 1980, giornalista olandese, ex corrispondente in Italia, che ritrae in modo impressionante 80 anni di resistenza femminile in Italia. La direzione artistica del Festival è affidata a Cristina Berlini, affiancata da Letizia Papi. Otto le pellicole in concorso. "Anche quest’anno l’obiettivo di DocuDonna – spiega Cristina Berlini - è quello di offrire uno spazio artistico unico alle registe, ma anche un tentativo di diffondere un messaggio di pace non rituale per riflettere sul valore della vita, a costruire un paesaggio di relazioni, luoghi ed esperienze umane, verso un orizzonte di solidarietà e cooperazione in cui siano le donne a sradicare guerre e soprusi". I documentari selezionati sono molto diversi fra loro: dall’esplorazione del concetto di perdita, del trauma e della ricerca della giustizia del popolo palestinese nel film "Where The Olive Trees Weep" della regista Zaya Benazzo; all’utopia di "Sultana’s Dream" di Isabel Herguera, in cui le donne governano il Paese mentre gli uomini vivono in isolamento. E poi la determinazione della comunità di Scampia nel promuovere la crescita culturale del quartiere nel film "Simme Tutt’uno" di Alice Franchi; una riflessione sulla nascita, sull’essere genitori oggi, nel film "Tempo d’attesa" di Claudia Brignone; allo alla scoperta che per esistere ci vuole coraggio, in Sette Minuti di Alessia Bottoni; la sensazione di vivere in un piccolo ambiente pittoresco in Diorama di Elena Conti; alla ricerca nel vissuto familiare che cessa di essere privato quando diviene tramandato in Ma.tri.mo.nio di Gaia Siria Meloni; la rassicurante consapevolezza degli effetti benefici degli alberi sugli esseri umani in "The walking forest" di Rose Casella and Floris Leeuwenberg". I film sono in lingua originale con sottotitoli in italiano o inglese.