NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Trattori, la protesta di Emanuela: "Da 40 anni faccio questo lavoro. Le donne in agricoltura? Difficoltà enormi”

La storia di Emanuela Caruso. Anche lei partecipa alla marcia che parte da San Quirico: “Le nostre sono giornate di lavoro senza orari, con fatica fisica e mentale, ma anche con la responsabilità di garantire la sopravvivenza di terre e aziende”

Grosseto, 1 febbraio 2025 – Nell’immaginario collettivo l’agricoltura è spesso vista come un settore maschile, ma la realtà racconta una storia diversa. Oggi a guidare il primo trattore della protesta nella zona delle colline del tufo sarà una donna. Si chiama Emanuela Caruso, simbolo della tenacia delle donne. “Guido abitualmente il trattore – dice Emanuela – lo faccio da circa 40 anni, ma domani (oggi per chi legge, ndr) sarà diverso. Sicuramente sento sulle spalle il peso della protesta e soprattutto i diritti che come donna non ho e che vorrei chiedere indietro al nostro governo”. Dopo una settimana di manifestazioni e marce, oggi il corteo dei trattori riprenderà anche nella zona di Pitigliano e Sorano e dopo aver posto l’attenzione sulla crisi delle aree interne, sull’agricoltura in difficoltà e sul rischio spopolamento, il presidio di Pitigliano, guidato da Fabio Mecarozzi e Valerio Crociani, torna in marcia con un nuovo obiettivo: valorizzare il ruolo delle donne in agricoltura, il loro impegno e la loro determinazione nel difendere il settore e il futuro delle comunità rurali.

Emanuela Caruso che da 40 anni lavora nel mondo dell'agricoltura
Emanuela Caruso che da 40 anni lavora nel mondo dell'agricoltura

“Quello dell’agricoltura è un settore ancora molto maschile – prosegue - in parte perché richiede degli sforzi fisici e in parte perché non c’è mai stata la volontà reale di sdoganare questo dogma”. La sveglia di Emanuela è all’alba, la prima mansione è quella di ripulire la stalla, dare da mangiare alle mucche che alleva e poi proseguire con gli altri lavori. “La nostra è un’azienda a conduzione familiare – prosegue – abbiamo 2 figli e quando sono rimasta in cinta, ormai vent’anni fa, non ho sentito la vicinanza del Governo, oggi per le giovani madri è lo stesso. Sono mamma e lavoratrice, cerco di coniugare il duro lavoro dei campi con la cura della famiglia, portando avanti tradizioni, innovazione e speranza per il futuro”. Il corteo di oggi partirà dal centro di San Quirico, attraverserà Sorano e Pitigliano e tornerà a destinazione.

“Essere una donna in agricoltura– prosegue nel racconto Emanuela - significa affrontare giornate di lavoro senza orari, con fatica fisica e mentale, ma anche con la responsabilità di garantire la sopravvivenza delle proprie terre e delle proprie aziende. Significa alzarsi all’alba per accudire gli animali, preparare i figli per la scuola, gestire la burocrazia, coltivare i campi e, spesso, lottare per essere riconosciute e tutelate. Eppure, nonostante il nostro contribuito, le donne in agricoltura devono ancora affrontare difficoltà enormi, dall’accesso ai finanziamenti alla scarsa rappresentanza nelle istituzioni, fino al peso di una cultura che ancora troppo spesso le considera marginali nel settore”. Il corteo di Pitigliano vuole ribaltare questa narrazione e ricordare che le donne non sono solo una parte dell’agricoltura italiana, ma spesso il vero motore delle aziende agricole e delle comunità rurali.