Doppio evento. Il maestro Manzi visto da Bianciardi

Due incontri per parlare del Maestro d’Italia e dell’amicizia che lo legava all’intellettuale.

Doppio evento. Il maestro Manzi visto da Bianciardi

Un momento della presentazione dei due appuntamenti organizzati dalla Fondazione Luciano Bianciardi per ricordare Alberto Manzi

"L’imposizione non forma un concetto", infatti "non è mai troppo tardi" per ricordare, apprendere e conoscere anche dopo cento anni. I cento anni sono quelli dalla nascita di Alberto Manzi, docente, pedagogista, scrittore e politico, volto e voce della celebre trasmissione grazie alla quale quasi un milione e mezzo di italiani riuscirono a conseguire la licenza elementare. Da un piccolo schermo in bianco e nero si poteva imparare tanto, con i suoi metodi induttivi e ad una didattica a distanza pensata e proposta molti decenni prima di quella scoperta con l’arrivo del covid.

In occasione del centenario, venerdì – al Polo Universitario Grossetano – la Fondazione Luciano Bianciardi, proporrà un momento di studio dal titolo "La scuola di Alberto Manzi nell’occhio di Bianciardi" per indagare le ragioni dell’amicizia tra Luciano Bianciardi e Manzi e poi, venerdì 29, secondo incontro dal titolo "Il disegno che insegna", riservato alle scuole. Due eventi con il patrocinio del Comune e di Fondazione Polo Universitario Grossetano, tra le iniziative coordinate dal Centro nazionale Alberto Manzi finanziate da Fondazione Cr Firenze. "Si tratta di due icone che combaciano – afferma Lucia Matergi, direttrice di Fondazione Bianciardi –. L’intellettuale arrabbiato, normalista amante della scuola con il maestro dalla faccia buona, pedagogista che inventa qualcosa che rimanga".

"Notevole – sostiene Massimiliano Marcucci, presidente di Fondazione Bianciardi – è la spregiudicatezza con cui Bianciardi è capace di affrontare anche un medium divisivo come la televisione, all’epoca messo al bando, forse troppo sbrigativamente, dal Gotha degli intellettuali". "Manzi ha contribuito all’alfabetizzazione – dice Carlo Vellutini di Fondazione Cr Firenze – e ha lasciato tanto agli italiani". "E’ stato un privilegio conoscere Manzi e Bianciardi – dice la presidente del Polo Universitario Gabriella Papponi Morelli –. Manzi oggi sarebbe chiamato visionario".

Apriva così la sua trasmissione Manzi: "Cari amici buonasera, eccoci di nuovo insieme per imparare a leggere e scrivere, ma direi di più, per imparare a conoscere meglio il mondo e noi stessi".

Maria Vittoria Gaviano